Mai così tanti morti: 627 in un giorno Ma i guariti sono arrivati a quota 689
La Protezione civile: non possiamo prevedere il picco A un mese dal primo caso italiano quasi 38 mila positivi «Sono il frutto del periodo precedente alla stretta»
ROMA Un mese fa, l’italia apprendeva la notizia del primo italiano positivo al coronavirus. Ieri, appena 30 giorni dopo, i numeri della Protezione civile erano impressionanti: 37.860 positivi al tampone, 5.986 in più, ma soprattutto 627 nuovi decessi, il più alto numero mai registrato in un giorno, che porta a 4.032 i morti totali.
Dall’inizio dell’epidemia i casi totali sono in tutto 47.021, di cui i guariti 5.129, 689 in più rispetto al giorno prima.
Medici e infermieri in Lombardia
combattono una durissima battaglia quotidiana negli ospedali ma nessuno viene «lasciato a casa», dice Borrelli. «I trasferimenti in altre Regioni di pazienti in terapia intensiva sono stati sempre fatti quando richiesti. Le terapie intensive sono state potenziate, sono circa 8 mila, ne avevamo poco più di 5 mila quando tutto è cominciato. Non ci sono difficoltà negli ospedali lombardi tali da non garantire le cure di terapia intensiva a chi ne necessita. Ci sono invece, questo sì, attività impegnative e sostenute».
Non sappiamo dire quando sarà il picco, ha continuato Borrelli, «si parlava ragionevolmente della settimana prossima o di quella successiva, ma non c’è un dato scientifico. Possiamo però dire che le misure finora hanno dato risultati: il numero di persone positive ancora in crescita è frutto della circolazione del virus precedente alla stretta».
«Il decreto ha 10 giorni, serve aspettare qualche altro giorno per vedere i risultati», ha aggiunto Roberto Bernabei,
ordinario di Geriatria alla Cattolica di Roma, «ma potranno esserci ancora spot, focolai isolati, come sta accadendo, sia a Nord che a Sud». Borrelli smentisce anche la «bufala», diffusa sui social ieri, della Protezione civile che si starebbe preparando a dichiarare il « bio-contenimento» in tutto il Paese entro metà aprile: «Sono fake news».
Due istituti di suore nel Lazio sono in isolamento: nei due conventi ci sono infatti 59 contagi. Positive sono 40 suore delle Figlie di San Camillo a
Grottaferrata, una è in ospedale. Le altre 19 sono nella congregazione delle suore angeliche di San Paolo a Roma.
Il governatore della Puglia Michele Emiliano ha chiesto un provvedimento disciplinare e l’eventuale licenziamento di un dipendente dell’ospedale di Castellaneta, positivo al Covid-19, che non avrebbe rispettato i protocolli di sicurezza contagiando altri tre medici e quattro infermieri.