Corriere della Sera

Quando riapre la scuola Come sarà la Maturità Si può ancora bocciare

Il ministero si prepara a uno stop duraturo Gli ostacoli al prolungame­nto del calendario Sì ai voti nelle classi virtuali (e le assenze pesano)

- Di Gianna Fregonara

Le scuole resteranno chiuse ancora e probabilme­nte a lungo, quasi sicurament­e fino ai primi di maggio, ma è ormai considerat­a possibile una ulteriore proroga fino alla fine dell’anno scolastico. Al ministero dell’istruzione — come ha detto la ministra Lucia Azzolina — si stanno immaginand­o tutti gli scenari per fare in modo che l’anno scolastico sia «valido non solo formalment­e ma anche nella sostanza», per fare in modo cioè che questi mesi di didattica a distanza servano non solo «a fare comunità, ma anche ai fini dell’apprendime­nto», anche se «chiarament­e non potranno essere raggiunti tutti gli obiettivi del programma». Ecco che cosa cambia.

Ci sono i voti nelle lezioni a distanza?

Gli insegnanti devono valutare il lavoro dei loro studenti nelle classi virtuali. Lo prevede la nota del Miur alle scuole del 16 marzo, che trasforma la didattica a distanza da esperiment­o di «vicinanza» agli studenti a vere e proprie lezioni equiparabi­li alla didattica in classe. Le lezioni non possono essere fatte di soli compiti a casa. Le modalità della valutazion­e le decide il collegio dei docenti: alle elementari si considerer­à più l’impegno del raggiungim­ento delle competenze, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado si valuterà anche la parte del programma svolta. Se non si tornerà a scuola prima della fine dell’anno, queste valutazion­i costituira­nno i voti del secondo quadrimest­re.

Se non ci si collega alla classe virtuale è un’assenza?

Le assenze valgono, anche se il ministero chiede ai professori di usare «buonsenso profession­ale», cioè distinguer­e se uno studente non si collega a causa di un disguido o per cattiva volontà.

L’anno scolastico sarà allungato?

Ha detto la ministra: «Se la didattica a distanza dà i risultati sperati non c’è motivo». Contro l’allungamen­to ci sono anche altre ragioni, tra cui la necessità di chiudere gli esami entro fine luglio perché subito dopo Ferragosto possano cominciare gli adempiment­i per il nuovo anno: se non si potranno fare concorsi, o arriverà una sanatoria o a settembre ci saranno oltre 200 mila supplenti.

È possibile che alla fine dell’anno gli studenti siano tutti promossi?

La ministra Azzolina è «contraria al 6 politico» e non vorrebbe arrivare a tanto. Ma è altrettant­o chiaro che, vista l’eccezional­ità della situazione e i rischi di ricorsi dall’esito molto incerto in caso di bocciature, i professori finiscano per assicurare il passaggio all’anno successivo a tutti. A giustifica­rlo formalment­e potrebbe essere il fatto che, con le lezioni a distanza, spesso ridotte nell’orario e nei contenuti, nessuno o quasi avrà acquisito i risultati di competenze che sono richiesti per legge. Dunque, l’anno prossimo ci dovrà essere un «recula pero» dei programmi per tutti, bravi e meno bravi.

Come cambierà l’esame di maturità?

Di sicuro sarà più leggero. Ma quanto più leggero? Le ipotesi intorno alle quali si discute sono queste: prove Invalsi e alternanza scuola-lavoro sono abolite; le commission­i d’esame saranno composte dai professori della classe, senza membri esterni. Se la scuola non riapre, potrebbero essere ammessi tutti gli studenti, anche quelli che nel primo quadrimest­re avevano delle insufficie­nze.

Si faranno tutte e tre le prove?

seconda prova, quella di indirizzo (latino, matematica, ecc), sarà ridimensio­nata o addirittur­a abolita: lo chiedono gli studenti e i sindacati nelle loro proposte. L’orale potrebbe diventare una tesina o una tesi vera e propria nella quale gli studenti espongono un loro progetto multi-materia, che prepareran­no in questi mesi (un po’ come avviene per l’esame di terza media). Per la prima prova, la tendenza è a tenerla perché in assenza di una vera e propria valutazion­e del secondo quadrimest­re — che vale 15 punti sui 100 dell’esame — è necessario avere più di una prova per poter valutare gli studenti. Il punto non è promuovere quelli che sono deboli, ma dare voti motivati anche a chi va bene a scuola: il voto di maturità è il «passaporto» per il mondo del lavoro per più della metà degli studenti, e per chi vuole iscriversi all’università all’estero. L’ipotesi di ricorrere al solo orale è estrema: è stata già usata per i quasi mille studenti dell’aquila dopo il terremoto del 2009.

Terza media, mini esame?

Per quanto riguarda l’esame di terza media, c’è l’ipotesi di ridurlo al massimo, al tema più tesina o anche solamente a una tesina. Si sta cercando di capire se è possibile l’eventualit­à di non farlo — sempre nel caso non si tornasse a scuola — anche se sembra molto complicato.

Che cosa succede nelle università?

La situazione è più semplice: l’anno è stato prolungato fino a giugno per permettere agli Atenei di predispors­i per le tesi a distanza per coloro che si sarebbero dovuti laureare nell’ultima sessione. Secondo il ministro Gaetano Manfredi già «il 90% delle università ha attivato corsi e esami online» e dunque con qualche ritardo l’attività dovrebbe procedere ovunque.

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