Uffici e aziende, nuove chiusure
Restano in attività supermercati e servizi essenziali. Pressing del Nord. Conte: uniti ce la faremo
«Chiuse le attività produttive non necessarie in tutta Italia». il premiere Giuseppe Conte parla al Paese e annuncia misure più restrittive per contenere il coronavirus. Garantita l’apertura di supermercati e farmacie. Il pressing del Nord.
MILANO L’italia chiude. O meglio «rallenta i motori». L’annuncio, ieri notte dopo le 23, del premier: chiuderà «ogni attività produttiva che non sia indispensabile a garantirci i servizi essenziali». Giuseppe Conte, dopo aver reso omaggio alle vittime che «non sono semplici numeri ma persone», spiega di aver trascorso «tutto il pomeriggio per stilare una lista dettagliata» di ciò che invece non chiuderà: «Tutti i negozi di generi alimentari e di prima necessità». E poi i supermercati, che possono restare aperti anche oggi. Per cui non sarà necessaria alcuna corsa alle scorte.
Proseguirà anche l’attività dei «servizi fiscali assicurativi e bancari». Insomma: «La crisi più difficile che il Paese abbia vissuto dal secondo Dopoguerra» rallenterà «il motore dell’italia ma non lo fermerà». Con la garanzia che «il governo interverrà con misure straordinarie che consentiranno di rialzare la testa e ripartire quanto prima».
Il discorso del premier arriva dopo una giornata di videoconferenze tra cui quella, nel tardo pomeriggio, con sindacati e associazioni di impresa. Ma anche di tensioni all’interno del governo tra chi «vorrebbe una stretta più decisa» e chi invece è contrario «ad assecondare le pretese della Lombardia e delle altre Regioni, Piemonte compreso». Per questo la linea del Pd è di appoggio al premier «se decide di stringere» mentre Luigi Di Maio vuole «limitazioni più severe». Più prudenti i ministri di Italia Viva. Alla fine passa la linea di Francesco Boccia che «vuole misure omogenee in tutta Italia».
Attilio Fontana e Alberto Cirio, i governatori di Lombardia e Piemonte, si erano portati avanti, con qualche malumore per i ritardi governativi. Tra le regole delle due Regioni: chiusura degli alberghi (gli ospiti hanno 72 ore per partire), chiusura degli studi professionali e delle attività artigianali, stop ai cantieri salvo quelli stradali e sanitari, divieto di fare sport all’aperto anche da soli, multe fino a 5.000 euro (erano a 260) per chi non rispetta il divieto di assembramento, sospensione delle attività non
Il dialogo La videoconferenza con sindacati e imprese Landini: evitare che la paura diventi rabbia
essenziali negli uffici pubblici (le anagrafi restano aperte), chiusura dei mercati all’aperto e di gran parte degli esercizi commerciali: sfuggono alla stretta supermercati, farmacie, edicole, tabaccai, lavanderie, ferramenta, ottici e negozi di elettronica.
Fontana avrebbe voluto un rallentamento più severo dei mezzi pubblici. Ma gli è stato fatto presente che il contratto di servizio delle aziende di trasporto pubblico non consente una sospensione se ci sono le fabbriche aperte.