«Per molti è diventato un presidio emotivo»
«Aumentano vertiginosamente i consumi di carne in scatola. Non ha alcuna spiegazione logica se non consideriamo il panico che si è generato», confessa l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. «Il supermercato è ormai un presidio emotivo, un riparo per concedersi un’ora di respiro», ammette Luca Bernareggi, presidente di Ancc Coop, l’associazione delle cooperative di consumatori. La grande distribuzione sta svolgendo un servizio pubblico essenziale con una pressione senza precedenti. Pugliese si sente in dovere di ringraziare «tutti i suoi dipendenti che stanno svolgendo un lavoro encomiabile in un momento di paura comprensibile». Bernareggi chiede di uniformare le regole del commercio. Sia lo Stato a decidere in quali orari e quali giorni tenere aperti. Entrambi convengono sulla necessità di dare riposo a cassieri e scaffalisti la domenica. «Anche per sanificare gli ambienti proteggendo la qualità di tutta la filiera alimentare», incalza Bernareggi. Confessano che non comprendono l’obbligo di non poter vendere prodotti extraalimentari, che «ci ha costretto a chiudere reparti, complicando il lavoro degli addetti», denuncia Pugliese. Un personale in difficoltà tra congedi necessari per aiutare i figli a casa e un aumento delle richieste di malattia che incide ancora di più sui turni. E poi il canale online, più 100% di richieste, impreparato a gestire questi picchi. Con consegne impossibili da mantenere.