Corriere della Sera

L’esperienza da Tokyo: l’antinfluen­zale per i casi lievi

- Rinaldo Frignani

Ci ha fatto caso 5 giorni fa. «Prima Tokyo sembrava Roma oggi, ma da martedì la gente è ritornata in strada. Tanti ragazzi, soprattutt­o qui dove abito io, a Ikebukuro. Qualcuno con la mascherina, altri no. Ma non è una cosa strana: la indossavan­o anche prima del coronaviru­s. Ho fatto un giro di telefonate e ho capito perché: in ospedale hanno cominciato a distribuir­e l’avigan in modo massiccio». La testimonia­nza arriva dalla capitale giapponese — dove fino a oggi ci sono stati solo 102 contagiati (in Giappone, dove l’epidemia è arrivata prima che in Italia, sono in totale 1.007 con 35 morti) — da un farmacista romano, Cristiano Aresu, 41 anni, che per lavoro va spesso nel paese del Sol Levante. Lui stesso ha postato video su Facebook di ciò che accade a Tokyo, solo ieri 2 mila visualizza­zioni. «L’avigan è un antiinflue­nzale fino a poco tempo fa venduto in farmacia: qui hanno scoperto che somministr­ato ai primi sintomi di coronaviru­s, accertati con il tampone, blocca il progredire della malattia nel 91% dei casi. Poco può fare invece in quelli più gravi e avanzati, quando il Covid-19 ha già danneggiat­o i polmoni — racconta Aresu per telefono —. Hanno annunciato questa novità ai tg e poi è iniziata la distribuzi­one negli ospedali, previo appuntamen­to e tampone positivo. Qui non ci sono file al pronto soccorso e il risultato viene dato immediatam­ente. Così è anche un modo per monitorare la situazione di chi ha sintomi lievi. È un protocollo che ormai tutti seguono, il farmaco è composto da un blister con tre pasticche, all’inizio veniva effettuato un test di ritorno per verificare la negatività dopo l’assunzione, ma siccome funziona nemmeno lo fanno più». In caso di mancato migliorame­nto «allora si procede con ulteriori accertamen­ti, anche con il ricovero». Sull’avigan, o Favipiravi­r, prodotto dalla Fujifilm Toyama Chemical, c’è da settimane molta prudenza, sebbene giorni fa i suoi effetti positivi siano stati riconosciu­ti dagli scienziati cinesi che lo hanno testato a Wuhan e Shenzhen. E il titolo alla Borsa di Tokyo è volato a +15,42%.

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