«Noi, distributori di giornali, in prima linea»
Caro Aldo, la ringrazio di aver citato anche i distributori oltre alle edicole; non era scontato perché facciamo «una vita da mediano», ma siamo una filiera efficientissima che avrebbe potenzialità straordinarie se solo fosse più coesa. Tutti insieme saremmo una forza e invece incarniamo il vizio italiano dell’ognuno per sé e così ci indeboliamo rispetto ad altri colossi della logistica. In questo momento i quotidiani in edicola hanno avuto un’inversione di tendenza e si vendono di più; forse perché si sente più bisogno di informazione. Ho apprezzato il servizio di consegna gratuita del quotidiano a domicilio attivato da qualche editore in questi giorni, un segno di solidarietà e di senso civico. Per quanto riguarda le edicole, se messe in condizioni di sostenere la trasformazione potrebbero giocare un ruolo importante nel collegamento tra editoria e pubblico, nella logistica quotidiana di una città nel suo tessuto sociale; non in opposizione a ciò che avviene sul web, ma come interfaccia tra il mondo on line e il mondo off line (di cui proprio ora si sta dimostrando che l’uomo abbia necessità). In questi giorni pochissimi edicolanti e addetti al mondo della distribuzione si sono sottratti al compito di contribuire a dare un servizio fondamentale come l’informazione. Mi auguro che, quando tutto questo sarà finito, non ci dimenticheremo che la tradizione della grande stampa e della filiera — dagli editori al lettore — è un simbolo di cultura e di libertà che si deve proteggere.