Corriere della Sera

«Il gran contagio? Tre errori in due settimane»

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Vivo vicino a Bergamo. Tanti nostri amici ci scrivono da tutto il mondo. Tutti sono stati, anche parecchie volte , a Bergamo, la conoscono bene e ci chiedono: come mai... Lo ha spiegato bene in tv, a «Piazza pulita», una giornalist­a di Bergamo: in due settimane tre errori gravi. 1) All’ospedale di Alzano Lombardo (a circa 5-6 km) si è presentato il 23 febbraio al pronto soccorso una persona con la febbre; qui c’erano tanti altri pazienti. Dopo qualche giorno, si è capito che aveva il coronaviru­s. A questo punto l’ospedale è stato chiuso. 2) Il giorno dopo l’ospedale è stato riaperto. Intanto i pazienti infettati erano liberi di girare. 3) La Regione Lombardia, quindi, ha chiesto il 26 o 27 febbraio, credo, al governo e alla protezione civile di instaurare una zona rossa nei comuni di Alzano, Nembro ed eventualme­nte in qualche zona vicina. Il governo inviava dopo qualche giorno 300 forze dell’ordine, ma nell’attesa di una decisione per valutare come organizzar­vi una zona tipo Codogno, i militari stazionava­no ad Alzano; sono stati lì per 4 o 5 giorni. Finalmente il 9 marzo notte il governo emanava una nuova direttiva instaurand­o in Lombardia, e in altre 11 province del Nord, una zona chiusa; le forze dell’ordine, che avevano stazionato ad Alzano, se ne ritornavan­o a casa.

Mario Pavoni

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