Corriere della Sera

Agnelli: i prestiti per il sostegno dei «piccoli»? Li deve erogare lo Stato

- Claudia Voltattorn­i

«Siamo in guerra e qui continuano i bombardame­nti. Perciò l’economia italiana ha bisogno di un Piano Marshall: liquidità e investimen­ti, solo così si riparte». L’industrial­e bergamasco Paolo Agnelli, presidente del Gruppo Agnelli azienda leader dell’alluminio, è anche presidente di Confimi Industria, l’associazio­ne che raccoglie 40mila piccole e medie imprese del manifattur­iero e dei servizi, 500mila lavoratori per un fatturato aggregato di 87 miliardi. «Non siamo la serie B», dice Agnelli che infatti dal governo si aspettava di più. La sua associazio­ne aveva chiesto fin da subito la chiusura totale delle aziende, «non siamo stati ascoltati». Però l’emergenza si aggrava e da domani le imprese di Confimi, dietro richiesta della Regione Lombardia, saranno invitate a chiudere gli stabilimen­ti, per chi non lo ha ancora fatto. Il Gruppo Agnelli li ha chiusi tutti tranne quello che realizza profilati di alluminio per uso sanitario. «Per ripartire subito — dice l’imprendito­re — c’è un’urgenza assoluta di liquidità e invece il governo con il Curaitalia affida ancora una volta i mutui alle banche: è sbagliato, deve essere lo Stato a garantire e ad erogare i prestiti per creare un meccanismo veloce, automatico. Bisogna fare presto». E poi c’è la questione della riduzione dell’iva solo per i fatturati fino a 2 milioni di euro: «Troppo poco, perché parliamo di artigiani non di imprendito­ri, e comunque far slittare l’iva di qualche giorno non serve, chi può pagarla tra un mese?». Meglio allora, «spostarla in autunno e aiutare le aziende a rimettersi in piedi». Ma Agnelli è stato anche il capofila dell’iniziativa «F24 Io pago» che invitava a rispettare la scadenza del 16 marzo per tutti coloro che potevano pagare: «Mi sembrava giusto e tutti ci hanno dato l’ok». Per il futuro teme «un bagno di sangue» e dice: «Lo stop al patto di stabilità è l’occasione per far partire un grande piano di investimen­ti, ma prendiamo esempio dal Ponte di Genova, stop alla burocrazia e rifacciamo l’italia».

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● Paolo Agnelli, erede dell’impero dell’alluminio delle pentole Agnelli. È presidente di Confimi
Chi è ● Paolo Agnelli, erede dell’impero dell’alluminio delle pentole Agnelli. È presidente di Confimi

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