Corriere della Sera

Addio a Kenny Rogers leggenda Usa del country

La sua hit «The Gambler» ispirò una serie tv di cui fu protagonis­ta

- Andrea Laffranchi

Kenny Rogers era una leggenda della musica country. La sua voce roca, la barba ben curata e la faccia di chi ha vissuto, lo portarono a vendere oltre 100 milioni di dischi, vincere 3 Grammy ed essere nella Top 10 degli artisti maschili che più ha venduto nella storia della musica americana. Il cantante è morto ieri, aveva 81 anni, per «cause naturali» e «nella sua abitazione», così ha detto la famiglia.

La carriera del «giocatore d’azzardo» del country, soprannome preso dall’omonima hit «The Gambler» che diede vita anche a una serie di film tv con lo stesso Rogers protagonis­ta, era esplosa tardi. La prima hit a 38 anni, «Lucille», storia di una donna che ha lasciato il suo uomo e annega i dispiaceri nell’alcool e nella ricerca di un sostituto, ma fu il primo a portare la musica country nel circuito live dei palazzetti.

Rogers era un interprete, non scriveva la sua musica. «Tutte le mie canzoni rientrano in due categorie: ballad che dicono quello che ogni uomo vorrebbe dire e ogni donna sentire; oppure storie con un significat­o sociale», aveva dichiarato. Romanticis­mo e i personaggi di un’america non propriamen­te vincente lo hanno portato nella vita di milioni di fan.

Il cantante riuscì a sfondare anche nel pop: il primo numero 1 nella classifica assoluta di Billboard arrivò nel 1980 con «Lady», scritta per lui da Lionel Richie, quindi nel 1983 un altro numero 1 con «Islands in the Stream», duetto con Dolly Parton e i Bee Gees come autori. «Non ti rendi conto di quanto vuoi bene a qualcuno sino a quando non se ne va. Ho passato anni e momenti favolosi il mio amico Kenny, ma sopra la musica e il successo gli volevo bene come uomo e vero amico», ha detto la diva. Sempre nell’83 fu tra le stelle di «We Are the World», il progetto benefico contro la fame in Africa firmato da Michael Jackson, Richie e Quincy Jones.

Kenneth Donald Rogers era nato il 21 agosto 1938 a Houston, da una famiglia working class con 8 figli. A 12 anni vede Ray Charles in concerto e resta folgorato: «Fu un’epifania. la gente rideva qualunque cosa dicesse Ray, e applaudiva­no tutto quello che cantava. Pensai: “Chi non vorrebbe farlo?”. Non sapevo nemmeno di essere bravo a cantare, ma sentivo l’onestà della sua musica». I suoi esordi musicali furono nel jazz. Quindi il folk con i New Christy Minstrels, qualche brano azzeccato con i First Edition e il successo solista con «Lucille», appunto, nel 1977.

Rogers è stato anche un imprendito­re nella ristorazio­ne: nel 1991 aveva fondato la catena Kenny Rogers Roasters, fast food dedicati al pollo, che è durata circa due decenni e che ha ancora insegne in Asia.

Amore e impegno

«I miei brani rientrano in due categorie: ballad romantiche e storie con significat­o sociale»

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Kenny Rogers era nato a Houston: in carriera ha venduto 100 milioni di dischi nel mondo e ha vinto 3 premi Grammy
1938-2020 Kenny Rogers era nato a Houston: in carriera ha venduto 100 milioni di dischi nel mondo e ha vinto 3 premi Grammy

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