Merkel in quarantena: positivo il «suo» medico
È il dottore che le ha somministrato il vaccino. Aiuti, Berlino infrangerà il tabù del debito
BERLINO Angela Merkel è da ieri pomeriggio in quarantena. La cancelliera tedesca ha deciso di auto-isolarsi nel suo appartamento privato sull’isola dei Musei, dopo che un medico che le aveva praticato un vaccino contro i pneumococchi venerdì pomeriggio è risultato positivo al Covid-19. In un comunicato diffuso ieri sera, il portavoce del governo Steffen Seibert ha precisato che Merkel farà dei test quotidiani e continuerà a svolgere le sue funzioni da casa.
Proprio ieri pomeriggio la cancelliera aveva partecipato a una videoconferenza con i premier dei sedici Länder tedeschi, nel corso della quale sono state decise nuove e più severe misure restrittive per arginare la diffusione della pandemia. Fra queste l’obbligo di rimanere a casa che fin qui era stato introdotto soltanto dalla Baviera, quello di mantenere una distanza di 1,5 metri e il divieto di riunione di più di 2 persone nei luoghi pubblici. Dovranno essere chiusi tutti i ristoranti e i bar, così come parrucchieri, saloni per massaggi e studi di tatuaggio. È invece ancora permesso praticare sport all’aperto, sia pure soltanto da soli o con i familiari. Le misure sono valide inizialmente per due settimane: «Così salveremo molte vite», ha detto Merkel nell’ultima conferenza stampa prima che venisse annunciata la sua quarantena.
L’accelerazione dell’epidemia continua: ieri il numero dei casi di contagio ha superato quota 20 mila, mentre resta ancora bassissimo il tasso di letalità. I decessi ufficiali sono un centinaio. Da ieri anche la Bundeswehr, l’esercito federale, è coinvolta nel grande sforzo nazionale per combattere il virus. I soldati stanno distribuendo 3 mila apparecchi per la respirazione e 15 mila maschere protettive, oltre a 8 mila tute di protezione nel distretto di Heinsberg, principale focolaio tedesco nel Nord Reno-vestfalia.
Oggi il ministro delle Finanze
Olaf Scholz presenterà ufficialmente il bilancio supplementare di 150 miliardi di euro, col quale la Germania non solo infrange il tabù del pareggio di bilancio, ma allenta il vincolo costituzionale del nuovo debito che fin qui proibiva di superare lo 0,35% del Pil. Il nuovo bazooka economico si aggiunge agli oltre 500 miliardi di crediti già messi a disposizione delle imprese per affrontare la recessione ormai considerata inevitabile. Il ministro dell’economia Peter Altmaier ha detto che se necessario il governo è pronto a nazionalizzare temporaneamente le imprese strategiche. Prima candidata potrebbe essere Lufthansa.