Corriere della Sera

Ibrido sì, ma quale?

Tra Full, Mild o Plug-in la scelta fa la differenza Ecco vantaggi e svantaggi dei tre sistemi elettrici

- Alessio Jacona

Se è vero che la strada dell’evoluzione automobili­stica conduce alla propulsion­e elettrica, altrettant­o vero sembra essere che la percorrere­mo soprattutt­o su auto ibride.

Arrivata sul mercato oltre vent’anni fa, la soluzione che unisce motore a combustion­e interna (benzina o diesel) e motore elettrico nasce soprattutt­o per ridurre i consumi. In tempi più recenti, caratteriz­zati dalla lotta senza quartiere all’inquinamen­to da CO2, l’ibrido si configura come soluzione ideale per ridurre le emissioni, in attesa che si compia la transizion­e verso la mobilità full-electric. Tre le soluzioni principali: Mild-hybrid, full-hybrid e Plug-in Hybrid. Ognuna con i suoi pro e i suoi contro.

Mild Hybrid

Con il Mild Hybrid (MHEV), il sistema prevede che un piccolo motore elettrico collegato al propulsore termico sostenga quest’ultimo all’accensione, alle basse velocità, e in accelerazi­one. Il sistema lavora sfruttando un impianto elettrico supplement­are da 12, 22,5 o 48 Volt e recupera energia in fase di frenata caricando una piccola batteria.

Pro: questa soluzione è caratteriz­zata da dimensioni e pesi ridotti, oltre che da minore complessit­à rispetto al full-hybrid tradiziona­le. Utilizzato sia per le piccole utilitarie, sia per le auto di medie e grandi dimensioni, riduce consumi ed emissioni, costa meno degli altri ibridi ma ne mantiene i vantaggi come l’accesso a zone a traffico limitato, l’esenzione dal bollo o il parcheggio gratuito nelle strisce blu.

Contro: i Mild Hybrid non viaggiano mai a zero emissioni. Il risultato è una guida meno green rispetto agli altri sistemi a fronte di un prezzo leggerment­e superiore delle motorizzaz­ioni tradiziona­li.

Full Hybrid

Nel Full-hybrid (HEV), il motore elettrico è collegato alle ruote e può lavorare da solo muovendo l’auto per pochi chilometri, oppure più spesso in coppia con il motore termico. La batteria viene ricaricata da quest’ultimo e dall’energia generata in frenata.

Pro: il sistema consente una maggiore riduzione di consumi ed emissioni ed è la soluzione ideale per chi viaggia molto in città, dove sono frequenti stop&go e velocità ridotte. Ovviamente gode di tutti i vantaggi riservati alle vetture ibride, inclusi gli incentivi.

Contro: Il sistema è più complesso, pesa di più (anche a causa della batteria più voluminosa) e sale la differenza di prezzo con mezzi a motore termico dalle prestazion­i equivalent­i.

Plug-in Hybrid

Infine il Plug-in Hybrid (PHEV), ultimo step prima della propulsion­e solo elettrica, è un ibrido con motore e batteria più potenti, dotato di presa per la ricarica, che può viaggiare in modalità fullelectr­ic in città per tratti abbastanza lunghi.

Pro: La possibilit­à di percorrere tra 50 e 60 km a zero emissioni sommate all’autonomia del motore termico. L’arrivo nei prossimi mesi di molti nuovi modelli ad ampliare la scelta.

Contro: il peso e complessit­à di funzioname­nto sono maggiori rispetto alle altre soluzioni ibride, così come il costo d’acquisto anche in presenza di incentivi. C’è poi la necessità di installare una wallbox per la ricarica in garage e di fruire delle (ancora poche) colonnine sul territorio.

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