Corriere della Sera

L’addio in silenzio della generazion­e che se ne va

I messaggi di cordoglio affidati alle pagine dei giornali e il dolore nei paesi, dove tutti li conoscevan­o «C’è un male oscuro che imperversa senza pietà»

- di Giangiacom­o Schiavi

Con il coronaviru­s una generazion­e di anziani se ne va, muta, silenziosa, senza rintocchi di campane.

Luigi, il falegname. Marisa, la mondina. Don Luigi, il parroco. Carletto, il mugnaio. Mario, l’ex deportato. Sandro, il panettiere. Giovanni, l’avvocato. Michele, il genetista, Bruno, il muratore. Ivana, l’ostetrica. Sono morti da soli. Uniformati dall’età e da un necrologio. Senza un rosario. Seppelliti in fretta. Gente comune. Vecchi leoni. Memorie storiche. Leggende di paese. Per loro gli anni purtroppo contano e pesano. «C’è un nemico che sceglie i suoi bersagli seguendo regole che non comprendia­mo», scrive Carlo Orlandini, 92 anni, per ricordare la moglie Mariella. «È triste salutarsi così dopo 64 anni di matrimonio. Come si fa a rinunciare all’abbraccio, a una messa, al conforto di essere con le persone amate?».

La piccola grande Italia si ritrova orfana di vite e di storie: con il coronaviru­s una generazion­e di anziani se ne va, muta, silenziosa, senza rintocchi di campane. «È mancato all’affetto dei suoi cari», si legge nella formula di rito delle pagine in fondo ai quotidiani. «Ciao Lido, non avrei mai pensato di salutarti così», scrivono i familiari di Luigi Mazzocchi, 89 anni, di Piacenza. «Eri il nostro profeta», salutano gli amici di Sandro Battaglia, 81 anni, una vita passata tra pane e focacce a San Giorgio Piacentino: fino a ieri era il riassunto vivente di un’intera comunità.

Maledetto coronaviru­s. Giovanni Bana, 83 anni, grande avvocato e gran signore, venti giorni fa aveva condiviso un messaggio con il solito coraggio: «Nervi saldi, non dobbiamo aver paura». Sabato mattina sotto il suo nome c’erano sei colonne di necrologi sul Corriere. Giovanni Bertocchi, 82 anni, a Selvino lo chiamavano «Duce». Allusioni politiche zero, aveva solo una passione dittatoria­le per il Milan: l’altro virus, più feroce e più crudele, se l’è portato via. In pochi giorni gli annunci funebri sull’eco di Bergamo hanno raggiunto le 12 pagine. Quello per il pensionato Mario Riva, ottantenne, è uno dei pochi uscito dalla ritualità. I familiari si dicono «sconvolti dall’assalto di un

Il dolore

«Eravamo sposati da 64 anni, come si fa a rinunciare a un abbraccio, una messa»

male oscuro che imperversa senza pietà». È così: per gli anziani in questi giorni infiniti non c’è misericord­ia.

Nei paesi poi ci si conosce tutti, la piazza, il bar, la chiesa, il dottore... A Codogno tutti volevano bene al commendato­r Umberto Falchetti, 86 anni di energia e vitalità. Girava con le auto d’epoca, era il titolare della Mta, seicento dipendenti, otto filiali all’estero, unica fabbrica della zona rossa autorizzat­a ad aprire dopo l’allarme coronaviru­s. È morto da solo all’ospedale di Cremona. Il fratello l’ha soltanto pettinato un po’. Quando il carro funebre è passato davanti alla fabbrica ai suoi dipendenti è stato concesso un saluto virtuale.

Si dice anziani fragili, con malattie concomitan­ti. Ma Ottavio Pettenati, 83 anni portati con eleganza, farmacista storico di piazza Libertà a Cremona, non era così. Sabato sera è riuscito a salutare via Skype la figlia Francesca e il nipote Nicola. Poi via anche lui, senza messa e senza corteo. La moglie è ricoverata in un reparto Covid. La statistica è impietosa con gli anziani. A Gropello Cairoli i coniugi Gorini, lui 82 e lei 84 anni, se ne sono andati senza un saluto, divisi anche nel ricovero al reparto Malattie infettive di Pavia. La figlia, isolata nella sua casa, ha dettato il necrologio alla Provincia Pavese.

Qualcuno ha detto che ci vorrebbe un memoriale per trasformar­e questo tempo perduto in un tempo ritrovato. L’addio di Mario Cristalli, classe 1917, a Piacenza, ha lasciato un vuoto. Era l’ultimo deportato dai lager, il testimone degli orrori della guerra. Nonostante l’età, mai mancato un’elezione, hanno scritto su Libertà, il quotidiano che ha dovuto aumentare la foliazione per far spazio ai necrologi. Poi c’è chi non ha avuto nemmeno un fiore al cimitero. Don Giovanni Boselli, 87 anni, prete per cinquant’anni del santuario piacentino della Madonna del Pilastro, è stato portato via quattro giorni dopo la morte del fratello gemello, di cinque anni più vecchio. Stessa diagnosi: coronaviru­s. I preti anziani, in questa tragedia, muoiono ancora più soli.

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Michele Stanca 77 anni, genetista dell’accademia dei Georgofili
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58 anni, ostetrica all’ospedale di Alzano Lombardo
Ivana Valoti 58 anni, ostetrica all’ospedale di Alzano Lombardo
 ??  ?? Saul Sonzogni 73 anni, di Alzano Lombardo. Era attivo sui social
Saul Sonzogni 73 anni, di Alzano Lombardo. Era attivo sui social
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Giovanni Bana 82 anni di Bergamo, avvocato
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La gigantogra­fia di solidariet­à con medici e infermieri esposta all’humanitas Gavazzeni di Bergamo, una delle aree più colpite dal virus in Italia
Il simbolo La gigantogra­fia di solidariet­à con medici e infermieri esposta all’humanitas Gavazzeni di Bergamo, una delle aree più colpite dal virus in Italia
 ??  ?? Giuseppe Barzasi 70 anni, di Clusone, promotore di gare di sci
Giuseppe Barzasi 70 anni, di Clusone, promotore di gare di sci
 ??  ?? Francesco Nezosi 90 anni, bergamasco, ex staffetta partigiana
Francesco Nezosi 90 anni, bergamasco, ex staffetta partigiana
 ??  ?? Umberto Falchetti 86 anni, presidente dell’azienda Mta di Codogno
Umberto Falchetti 86 anni, presidente dell’azienda Mta di Codogno
 ??  ?? Don Luigi Bosotti 70 anni, sacerdote presso la Casa del Giovane di Pavia
Don Luigi Bosotti 70 anni, sacerdote presso la Casa del Giovane di Pavia

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