Febbre e difficoltà a respirare A quali sintomi fare attenzione
1 Cosa deve fare chi sospetta di avere i sintomi del coronavirus?
«Deve chiamare il proprio medico famiglia — risponde Claudio Cricelli, presidente di Simg, la società italiana medici di medicina generale —. In questa fase riceviamo prevalentemente per telefono e dovremmo farlo esclusivamente per telefono. Il triage è telefonico nel 95% dei casi. Il medico fa domande contenute in una scheda dove sono riportati i sintomi prevalenti e raccoglie anche informazioni che aiutano a distinguere se quel paziente ha una forma influenzale o un’infezione da Covid».
2 Se i numeri cui si rivolge per ricevere indicazioni, come il 1500 del ministero della Salute, i dipartimenti delle Asl, il medico di famiglia e, la notte, il medico di guardia, non rispondono, come deve comportarsi chi teme di essersi ammalato in attesa di ricevere indicazioni?
«Chi ha sintomi in questa fase così particolare è un soggetto potenzialmente a rischio a prescindere dalla causa del disagio. Il criterio applicato oggi è di massima tutela. Se i numeri telefonici non dessero risposta (ma i medici di famiglia garantiscono di essere sempre in contatto con gli assistiti) il consiglio è di restare comunque a casa, cercando di mantenere le distanze anche dai familiari, a prescindere. Nell’incertezza meglio avere la massima prudenza. Bisogna chiedere a qualcun altro di andare a fare la spesa, evitare qualunque contatto».
3 Quali sono i sintomi che devono preoccupare?
«La mancanza di respiro è il sintomo che deve far scattare l’allarme. Non si tratta di stanchezza o semplice affaticamento. Si avverte la difficoltà a riempire i polmoni, la cosiddetta fame d’aria. Sensazione di profondo malessere, di disorientamento. Non si riesce a ragionare bene, subentra un senso di confusione che rende estranei all’ambiente circostante. Sono stati segnalati diversi casi di svenimento, una mancanza vera e propria delle forze, mal di testa fortissimi. I primi a comparire sono però sintomi banali come febbre e tosse all’inizio secca, poco distinguibile da quella che viene
Lo strumento Il saturimetro misura l’ossigeno nel sangue: ma servono le indicazioni del medico
comunemente. A volte si accompagna a bruciore agli occhi. La differenza la fanno i problemi respiratori».
4 Sono sintomi diversi dall’influenza?
«Nell’insieme, il quadro dei sintomi è molto diverso, la difficoltà respiratoria è tratto molto distintivo: sopraggiunge velocemente in poche ore nel caso di una forma seria».
5 Il saturimetro è uno strumento di cui sarebbe bene dotarsi per sentirsi sicuri?
«È un piccolo apparecchio da applicare al dito per misurare la quantità di ossigeno del sangue. Costa 15 euro (difficile da trovare in farmacia) ma chiunque lo possedesse non deve utilizzarlo senza le indicazioni del medico e soprattutto non deve autogestirsi. Se i valori calano al di sotto di un certo livello sono segnali di difficoltà respiratoria che rende necessario il ricovero in ospedale con trasporto in ambulanza e l’esecuzione dell’esame con tampone faringeo. Alla conferma della diagnosi possono seguire il ricovero in ospedale o l’isolamento domiciliare con la somministrazione di ossigeno o altri farmaci. Il paziente continua a essere seguito telefonicamente».
6 Le app dedicate alla Covid sono utili?
«Sono soluzioni integrative, non sostitutive. Il limite è che non danno una risposta certa ma un’ipotesi che va comunque confrontata con un medico. Nel Lazio è stata appena attivata una app già scaricata da decine di migliaia di utenti. In caso vengano rilevati fattori di rischio, il medico di famiglia dell’assistito richiama il paziente entro un massimo di 6 ore».