«A casa se si ha febbre Guariti dopo 14 giorni passati senza sintomi»
● Ci si può ritenere davvero guariti solo quando sono trascorsi almeno 14 giorni senza avere sintomi
Che cosa deve fare chi si trova a casa e ha la febbre? «Chi ne ha oltre 37,5 C° deve contattare telefonicamente il proprio medico di famiglia che farà una serie di domande presenti in una scheda di Triage per valutare segni e sintomi. Il medico di base — spiega Ovidio Brignoli, vicepresidente della Simg, Società italiana di medicina generale — conosce il paziente, la storia personale e i fattori di rischio correlabili a un peggioramento della malattia da coronavirus».
Quali sono i sintomi?
«Ci sono sintomi tipici come febbre, tosse secca e difficoltà respiratorie e altri via via meno comuni come ad esempio affaticamento, mal di gola, mal di testa, dolori muscolari e articolari, brividi, nausea e vomito, congestione nasale, diarrea, congiuntivite».
Ma se il medico rileva che i sintomi sono compatibili con il Covid-19 che cosa succede?
«Chi in Lombardia, in questo momento, ha la febbre quasi certamente ha contratto il Covid-19. Quindi il paziente, dopo aver avvertito il medico, deve mettersi in isolamento domiciliare per 14 giorni cercando di evitare contatti con il resto della famiglia».
Quali sono i farmaci raccomandati?
«Il trattamento va concordato con il proprio medico. In genere si avvale di antipiretici, essenzialmente il paracetamolo (un grammo per non più di tre volte al giorno), che, oltre ad abbassare la febbre, è anche un antidolorifico. È importante bere a sufficienza per idratare le mucose. Per i disturbi intestinali si può ricorrere ai classici farmaci anti diarrea. Se la situazione evolve favorevolmente la febbre di solito passa in 5-7 giorni».
Chi controlla della malattia? il decorso
«È il medico di famiglia ad occuparsi, sempre telefonicamente, di come sta evolvendo la malattia. Il paziente ha il compito di tenere monitorati tre parametri: la frequenza del respiro, la frequenza arteriosa, la saturazione di ossigeno valutabile con il saturimetro (strumento che permette di individuare un’eventuale dispnea anche prima che si manifesti). Al momento però i dispositivi sono quasi esauriti. I medici passano il saturimetro ai vari pazienti dopo averli disinfettati. In alternativa sono utilizzabili anche i cardiofrequenzimetri. Se la situazione si aggrava spetta sempre al medico curante avviare la procedura per un ricovero ospedaliero, chiamando
d
Il paziente dopo aver avvertito il proprio medico di famiglia deve mettersi in autoisolamento domiciliare
il 112. Anche il paziente può farlo, ma i tempi, in questo caso, si allungano».
Come si fa a capire se si è guariti senza aver fatto il tampone?
«Dopo 14 giorni senza sintomi si ha la certezza quasi assoluta di essere guariti dalla malattia, anche senza aver effettuato un tampone».
I pazienti con diagnosi clinica da Covid-19 vengono segnalati?
«I medici segnalano i casi al sistema di sorveglianza regionale Mainf che monitora le malattie infettive».
Qualcuno certifica in comunità? il ritorno
«No, non è prevista alcuna certificazione da parte del medico curante perché si tratta di una presunzione di guarigione. È affidato al buon senso dei pazienti restare in isolamento altri 14 giorni dopo la fine dei sintomi».