«E ora chi si occuperà del mio cane?» I volontari anti-abbandono in campo
«Non abbandonate gli animali, non sono contagiosi, non possono infettarvi. Se siete in quarantena o in ospedale e non riuscite a gestirli, chiamateci», è l’appello lanciato da Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente (Leidaa).
Il coronavirus non colpisce gli animali da compagnia, ma anche loro ne sono indirettamente coinvolti. È il caso delle persone, soprattutto anziane e in particolare quelle che vivono da sole, che devono essere ricoverate in ospedale e prima di lasciare le loro abitazioni o quando sono a letto nei reparti spesso hanno una preoccupazione in più: chi si occuperà del mio cane o del mio gatto? Chi darà loro da mangiare? «Da sabato scorso mi sono attivata per istituire un servizio di emergenza al numero 0294351244 o tramite il sito www.leidaa.info per rispondere agli appelli dei malati o di chi ha purtroppo perso i propri cari e non sa come recuperare o dove collocare l’animale che viveva con lui», spiega la deputata, da sempre sensibile ai temi degli animali e dell’ambiente.
Gran parte delle persone che hanno chiamato nei primi tre giorni del servizio, quasi 400, sono anziani soli che si preparano al peggio. «Per esempio, c’è chi ha telefonato e ha detto: “Ho 70 anni e tre gatti in casa. Che fine faranno se mi ammalo e mi ricoverano?” — racconta —. Ci sono casi davvero commoventi come quello di una signora di Milano di 78 anni morta di polmonite, il marito portato in ospedale anche lui. Il figlio non sa più come occuparsi del cane, un Jack Russel, e teme di entrare in casa e di rimanere infettato. Oppure una signora di Monza con sette cani e quattro gatti: il marito è risultato positivo e lei ha dovuto lasciare la casa per andare in quella della madre e non sa come fare con gli animali».
Si cercano anche volontari che possano portar fuori i cani delle persone confinate in