Centrodestra in pressing su Conte Il premier: possiamo collaborare
Il leader della Lega: non ci sono soldi per le partite Iva Ma il capo del governo e Gualtieri replicano che ad aprile arriveranno «cospicue» risorse
ROMA «Siamo nel pieno della bufera». Questo ha detto Roberto Speranza alla delegazione di centrodestra che per oltre tre ore e mezzo si è confrontata con Giuseppe Conte e i suoi ministri. «La situazione è ancora serissima, non lasciamoci ingannare dai numeri e non abbassiamo la guardia», è l’avvertimento che il ministro della Salute ha condiviso con Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Maurizio Lupi.
Alle sette di sera, quando i leader di Lega, FDI, FI e Noi con l’italia salgono a palazzo Chigi con la mascherina sul viso, i dati della Protezione civile lasciano qualche spiraglio di luce. Eppure Speranza invita alla cautela: «Non possiamo abbassare la guardia». Salvini a nome dell’intero centrodestra chiede al governo di sperimentare ogni possibile farmaco utile a contrastare il virus e il ministro della Salute non chiude: «Non facciamoci illusioni, ma le sperimentazioni è giusto farle». La preoccupazione a Palazzo Chigi resta alta e Conte torna a chiedere all’europa una risposta coordinata: «L’italia sta attuando una strategia che ci costa sacrifici. Non possiamo accettare che altri Paesi abbiano una soglia di rigore più bassa, perché potremmo essere esposti a un contagio di ritorno». È il secondo incontro dopo quello del 10 marzo, quando Salvini uscì «deluso e preoccupato». Il vertice di ieri, favorito dalla telefonata dell’ex vicepremier al presidente Sergio Mattarella, si è svolto in un clima «abbastanza costruttivo», tanto che Conte ha scherzato con il ministro D’incà che andava a una diretta tv: «Non attaccare l’opposizione!».
Il segretario della Lega chiede a Conte l’apertura di una «cabina di regia» in cui l’opposizione sia pienamente coinvolta, perché, come ha detto in radio Silvio Berlusconi, «sinora Conte ha fatto tutto da solo». Il punto politico è la convinzione che Conte stia abusando dei decreti. «Le limitazioni della libertà personale non possono essere imposte solo attraverso un Dpcm», avverte Giorgia Meloni, che vede il «rischio di una deriva autoritaria» e chiede di coinvolgere il Parlamento: «Sia unità di crisi e non un palazzo chiuso e sbarrato». Conte giovedì mattina riferirà prima alla Camera e poi al Senato, ma Salvini rinforza il concetto: «Il Parlamento deve lavorare giorno e notte come fanno tante aziende italiane». Tajani invita il premier a «superare la fase di sovrapposizione tra decreti legge e decreti del presidente del Consiglio» e Conte si impegna a trasformare in un testo unico i quattro decreti sul Covid-19. Lupi suggerisce di arruolare al
Andrà in Aula
Il presidente del Consiglio si impegna a trasformare in un testo unico i 4 decreti
più presto gli 8000 medici volontari e il premier annuncia che oggi arriveranno tre milioni e mezzo di mascherine e conferma che Angela Merkel manderà 300 respiratori.
Sul piano economico, si comincia con la bocciatura del Mes, anche per la sola emissione di eurobond: «Le clausole strozzerebbero l’italia». Salvini sprona Conte a difendere le aziende italiane dagli appetiti di chi spera, complice la crisi da pandemia, di comprarle sottocosto. «Vedo troppo entusiasmo filocinese da parte del governo», attacca Salvini, che teme patti sottotraccia con i colossi delle tecnologie 5G. Ma Conte tranquillizza: «Oggi la Cina è fondamentale per le forniture. Noi apprezziamo gli aiuti, ma non cediamo. Gli asset del Paese li tuteleremo con grande forza e stiamo lavorando per potenziare la golden power». Anche questa volta Salvini attacca: «Il governo non metterà un euro per le partite Iva». Ma Gualtieri e Conte promettono «cospicue» risorse in aprile per imprese e famiglie.