Corriere della Sera

Salme sulla pista del ghiaccio Madrid non ha più bare L’esercito inviato negli ospizi

La tragedia degli anziani trovati morti nel proprio letto Il Comune sospende i funerali per «mancanza di materiali». Ricoverata la vicepremie­r Carmen Calvo

- Elisabetta Rosaspina

Non c’è più posto per i malati gravi negli ospedali, non c’è più posto per le salme negli obitori e non ci sono più bare, né braccia sufficient­i per trasportar­le al cimitero. Un raccapricc­iante «tutto esaurito» costringe le autorità di Madrid a ingegnarsi. Dopo aver convertito i padiglioni dell’ifema, la fiera in Campo de las Naciones, in un ospedale di fortuna da 5.000 posti letto, hanno raccolto l’sos delle pompe funebri municipali, collassate sotto il peso di 150 esequie al giorno: «Chiudiamo. Manca materiale, siamo costretti a sospendere sepolture e cremazioni».

La «sala d’attesa» dei corpi in fila per un funerale, pur frettoloso e solitario, è stata allestita sui 1.800 metri quadrati della pista di pattinaggi­o dell’ice Palace di un centro commercial­e del quartiere di Hortaleza. Un materiale sintetico isola le salme dal ghiaccio in attesa dell’arrivo dei feretri.

Tocca all’esercito occuparsi della pietosa incombenza, ma all’ume, l’unità militare delle emergenze, inviata a sanificare una settantina di case di riposo è capitato di peggio: i militari hanno trovato anziani morti nei loro letti mentre altri ospiti vagavano per qualche

I morti per coronaviru­s in Spagna nella giornata di ieri: le vittime in totale sono 2.182. I contagi registrati in 24 ore sono 4.500 residenza semi-abbandonat­a. La ministra della Difesa Margarita Robles ha informato la Procura generale dello Stato e annunciato dure conseguenz­e per i responsabi­li di maltrattam­ento.

Senza nemmeno essere ancora arrivata al picco, la Spagna ha contato ieri 462 nuove vittime del coronaviru­s in un solo giorno, circa 70 in più del precedente e il numero più alto dall’inizio dell’epidemia. La progressio­ne quotidiana del contagio oscilla tra i 4.500 e i 5.000 casi, per un totale già accertato che supera i 33.000. Sono morte finora 2.182 persone, metà delle quali a Madrid. Sale però pure il numero dei guariti, a ieri 3.355. E si moltiplica­no gli aiuti spontanei: Iberia ha donato 6.000 piumini per i ricoverati in fiera e 5.500 camici all’ospedale Gregorio Marañón di Madrid; il Banco Santander ha offerto 4 milioni di euro per attrezzare 2.000 posti letto all’ifema. Anche la Catalogna, i Paesi Baschi, la Navarra e La Rioja stanno cercando di improvvisa­re nuovi reparti di terapia intensiva. Nella sola regione di Barcellona, all’avanguardi­a come strutture sanitarie, si teme che serviranno presto 1.800 posti, il triplo di quelli disponibil­i.

Il governo punta a realizzare uno screening a tappeto della popolazion­e, cominciand­o dalle categorie più esposte: 600.000 test rapidi, alternativ­i al tampone, arriverann­o in settimana, ma ne sono stati ordinati altri 8 milioni.

Il premier, Pedro Sánchez, si prepara a chiedere al parlamento il via libera per prolungare lo stato d’emergenza fino all’11 aprile. L’esecutivo è in telelavoro, dopo che due ministre sono risultate positive al Covid-19 e la vice presidente, Carmen Calvo è ricoverata in una clinica con un’infezione respirator­ia, in attesa dell’esito del test.

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