Corriere della Sera

«Ho vergogna per quest’europa avara con l’italia anche a parole»

L’eurodeputa­to e intellettu­ale francese Glucksmann: manca solidariet­à Oltre 200 mila restano bloccati fuori dall’ue

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Ivo Caizzi.

«Da figlio dell’europa, ho sempre sentito un debito immenso nei confronti dell’italia. Ogni europeo ha una parte d’italia dentro di sé. E quando l’italia ha bisogno di noi, arrivano aerei cinesi, medici cubani, attrezzatu­re americane... Poche azioni concrete degli europei, ma i nostri leader mancano anche di parole o gesti simbolici di solidariet­à. È una vergogna che non supererò mai. E che avrà conseguenz­e sul futuro dell’unione Europea». Raphaël Glucksmann, saggista quarantenn­e, figlio del grande André scomparso nel 2015, dall’anno scorso è eurodeputa­to nel gruppo dei Socialisti e democratic­i. Durante la telefonata parla un po’ in italiano e un po’ in francese, il suo è lo sfogo di un europeista che non crede ai suoi occhi.

La Protezione civile ieri ha comunicato che sabato e domenica all’italia sono arrivati aiuti da Francia, Cuba, Germania, Cina e Russia. I Paesi europei avrebbero dovuto fare di più?

«Certamente, e lo dico a malincuore, da francese che ha sempre creduto nell’europa. Non è possibile che la presidente della Commission­e, Ursula von der Leyen, attenda giorni e giorni prima di fare un passo verso l’italia. Ma non è accettabil­e neanche che nei suoi discorsi ufficiali il presidente francese Macron non citi l’italia e non esprima dolore per quello che accade. Avverto nei leader, sia della Commission­e sia dei singoli Paesi, una mancanza di solidariet­à, di empatia, che fa male al cuore».

Forse perché ogni Stato si trova in grandi difficoltà.

«Ma in mancanza di meglio anche i gesti simbolici sono importanti. A qualcosa si poteva pensare».

Sabato sera dalle finestre di Parigi ha risuonato l’inno di Mameli.

«Erano arrivate le cifre spaventose dei morti in Lombardia, ho scritto su Facebook un messaggio di amore per l’italia. I parigini mi hanno rispoe sto con un video in cui si vedono le bandiere italiane dipinte sui fogli di carta e sventolate dai balconi e mettendo Fratelli d’italia a tutto volume. I social media sono pieni di messaggi di cittadini francesi preoccupat­i per gli italiani, solidali con loro. Il fatto che i leader politici non siano in grado di dare voce a questa fratellanz­a è incredibil­e. In compenso abbiamo avuto la portavoce del governo Sibeth Ndiaye che ha criticato le misure prese all’inizio dall’italia contro l’epidemia. Inaudito».

Come giudica la gestione della crisi da parte del governo francese?

«Totalmente inadeguata, in parte per la stessa ragione: la mancanza di empatia. Avevamo i nostri cugini a due passi, al di là delle Alpi, in preda a difficoltà spaventose, e il governo ha preferito non vedere. Un errore che pagheremo molto caro: il governo francese ha tardato a decidere il confinamen­to “all’italiana”, a ordinare le mascherine, a prendere sul serio una catastrofe che era lì, evidente, sotto i nostri occhi, e per di più in Lombardia, una regione ricca sviluppata quanto quella di Parigi. E la catastrofe adesso, come previsto, arriva qui (ultimo bilancio 860 morti, di cui 186 in 24 ore, ndr). Questa assenza di solidariet­à avrà costi politici altissimi per il governo francese».

Crede ancora nell’europa?

«Certo, ora più che mai. Solo che così non può funzionare. Non si può più restare a metà strada. L’unione Europea oggi esiste quanto basta per prendersi le colpe quando non affronta i problemi, ma gli Stati nazionali non le danno i mezzi per affrontarl­i davvero, i problemi. A ogni crisi i singoli governi si riprendono i loro poteri. Con i risultati che stiamo vedendo».

L’Alto rappresent­ante per la politica estera dell’ue, lo spagnolo Joseph Borrell, ha reso noto che sono diventati «oltre 200 mila gli europei bloccati all’estero», fuori dalla Ue, che aspettano di essere rimpatriat­i dopo l’epidemia. La settimana scorsa la presidente tedesca della Commission­e europea, Ursula von der Leyen, aveva lanciato il primo allarme e annunciato 13 voli, in collaboraz­ione con le diplomazie nazionali. Ma i voli speciali dell’ue risolvono il problema solo per una minoranza. «Le capacità che abbiamo con il Meccanismo di protezione civile non sono concepite per centinaia di migliaia di persone — ha detto Borrell — il lavoro deve essere fatto dalle compagnie aeree. Ma i voli sono sempre più scarsi perché le compagnie hanno gli aerei a terra e gli spazi aerei vengono chiusi in alcuni Paesi». Le compagnie aeree, dall’inizio della crisi, hanno poi moltiplica­to al massimo le cancellazi­oni dei voli. E proprio la Commission­e europea ha consentito alle compagnie aeree di rifiutare di pagare le compensazi­oni previste in caso di cancellazi­onii.

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Abbracci all’aeroporto di Madrid tra alcuni dei 344 spagnoli rimpatriat­i dall’ecuador e i loro parenti in attesa nello scalo(epa/fernando
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Ricongiung­imenti Abbracci all’aeroporto di Madrid tra alcuni dei 344 spagnoli rimpatriat­i dall’ecuador e i loro parenti in attesa nello scalo(epa/fernando Villa)
 ??  ?? Eurodeputa­to Raphaël Glucksmann, 40 anni, saggista e eurodeputa­to dei Socialisti e democratic­i
Eurodeputa­to Raphaël Glucksmann, 40 anni, saggista e eurodeputa­to dei Socialisti e democratic­i

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