Johnson si arrende e chiude tutto «Fuori solo per cibo, medico o sport»
L’appello del premier alla nazione: «Abbiamo l’obbligo di combattere insieme, sarà dura ma ce la faremo» In campo la polizia, multe per chi trasgredisce
LONDRA Alla fine Boris si è dovuto arrendere. La Gran Bretagna chiude: come l’italia. Da oggi restano in funzione solo i negozi alimentari e le farmacie: ma soprattutto si potrà uscire solo per i bisogni essenziali, come cibo o medicinali. Per il resto, tutti a casa.
La svolta è arrivata ieri sera ed è stata annunciata in tv con un drammatico messaggio alla nazione del primo ministro: «Abbiamo l’obbligo di combattere insieme, sarà dura ma ce la faremo». A determinarla, la constatazione che i britannici non stavano seguendo il consiglio di limitare al massimo i contatti: domenica, complice il sole, la gente aveva affollato parchi, spiagge e mercati.
Da oggi tutto questo finisce. Si potrà uscire solo per procurarsi beni di prima necessità (e con parsimonia); si è autorizzati a fare esercizio fisico all’aperto, ma un volta al giorno e da soli. Niente visite ai familiari o agli amici. Solo i lavoratori essenziali potranno andare in ufficio o in fabbrica, gli altri svolgeranno i loro compiti a distanza.
La scorsa settimana Johnson aveva già chiuso le scuole e i luoghi di aggregazione, dai pub ai ristoranti, dai cinema ai musei. Ma non era sufficiente: la curva dei contagi e dei decessi cresceva a un ritmo «italiano», se non peggiore. Di qui la serrata totale: la polizia avrà il potere di disperdere gli assembramenti e fare multe ai cittadini riottosi.
Per Boris Johnson è una resa. Lui all’inizio aveva sperato di non dover seguire la strada degli altri Paesi europei: il premier britannico è al fondo un liberale — anzi, un libertario, «sono contrario al divieto dì alcunché», aveva detto una volta in passato — e dunque l’idea di sbarrare la società andava contro i suoi istinti più profondi. Ancora dieci giorni fa i suoi consiglieri scientifici avevano affacciato l’idea dell’immunità di gregge per rallentare la diffusione del virus: ma poi la situazione ha cominciato a precipitare. I ricercatori dell’imperial College hanno presentato proiezioni in base a cui la Gran Bretagna rischiava 500 mila morti. E allora la strategia di affidarsi ai consigli e al buon senso della gente non ha retto alla prova.
Boris spera ancora che questa situazione sia temporanea: le misure annunciate ieri sera dovrebbero restare in vigore per tre settimane. Ma ormai forse non ci crede neppure lui: la Gran Bretagna è entrata in una situazione che non aveva conosciuto neppure durante la Seconda guerra mondiale. E non sa quando e come ne uscirà.