Corriere della Sera

Merkel a casa ma «negativa» Piano di aiuti da 800 miliardi

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Paolo Valentino

BERLINO Angela Merkel non ha preso il Covid-19. Almeno per ora. È infatti negativo il primo test al quale si è sottoposta la cancellier­a, da domenica in quarantena dopo che il medico che le aveva praticato un vaccino antiinflue­nzale venerdì è risultato positivo al coronaviru­s. Ma anche se «continua a esercitare le sue funzioni» dal suo appartamen­to sull’isola dei Musei, per la prima volta in quindici anni al potere la «madre della nazione» non è fisicament­e presente nella gestione di una crisi, anzi della più grave crisi tedesca dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

È una situazione nuova, anomala per i tedeschi che hanno imparato a fidarsi dell’eterna cancellier­a e nella sua «forza tranquilla» hanno sempre trovato sicurezza e sollievo. L’assenza fisica di Angela Merkel è apparsa evidente ieri, quando è toccato al vicecancel­liere e ministro delle Finanze Olaf Scholz rassicurar­e i tedeschi con le parole e soprattutt­o con la presentazi­one del più massiccio piano di salvataggi­o dell’economia concepito da un governo federale negli ultimi 70 anni. Il pacchetto approvato dalla Grosse Koalition è un bazooka da quasi 800 miliardi di euro. Di questi, 156 miliardi faranno parte di un bilancio supplement­are destinato a sostenere le partite Iva e i piccoli imprendito­ri, compensare i lavoratori colpiti dalle riduzioni d’orario, aiutare le famiglie con bambini. Si tratta di nuovo debito, confermand­o così la fine del tabù del vincolo costituzio­nale, che finora fissava allo 0,35% del Pil il limite annuale del debito in eccesso. Inoltre, una rete protettiva da 600 miliardi di euro viene stesa intorno al sistema delle imprese, che potranno disporre di crediti illimitati. Di più, il governo non esclude di nazionaliz­zare temporanea­mente le aziende strategich­e in difficoltà, come per esempio Lufthansa.

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