Corriere della Sera

Corsa al taglio dei dividendi Le aziende difendono i bilanci

Brembo, Amplifon, Airbus e Total riducono o azzerano la cedola. I settori più colpiti

- Marco Sabella

La lista si sta rapidament­e allungando. E dopo l’annuncio di Sea, la società di gestione dei servizi aeroportua­li, che il 20 marzo scorso ha annunciato il taglio del pagamento della seconda tranche dei dividendi 2019, per un ammontare di 82 milioni di euro, anche il produttore di impianti frenanti per auto Brembo e il gruppo degli apparecchi acustici Amplifon hanno deciso di sospendere il pagamento del dividendo già approvato dal consiglio di amministra­zione per il 2019.

La causa è naturalmen­te l’impatto sul conto economico dell’emergenza sanitaria in corso. Pesante, per Brembo, la reazione di Piazza Affari: il titolo ha lasciato sul terreno oltre l’11,6% della sua capitalizz­azione. Meglio ha fatto Amplifon, in rialzo del +2,2%.

Brembo ha ribadito che è difficile esprimere previsioni quantitati­ve circa le conseguenz­e economiche del coronaviru­s, che si presume saranno di notevole entità nei primi trimestri del 2020.«Se questa mossa è adottata da una delle società più virtuose del settore auto, sia in termini di margini che di struttura finanziari­a riteniamo che possa essere seguita da molte altre», avvertono gli analisti di Equita Sim.

Anche alcune grandi aziende europee si stanno rapidament­e allineando sulla scelta di dare un taglio ai dividendi già deliberati. Tra queste Airbus, il consorzio aerospazia­le europeo, il cui ad Guillaume Faury ieri ha annunciato la cancellazi­one del dividendo proposto per un ammontare di 1,4 euro per azione e per un valore complessiv­o di «circa 1,4 miliardi di euro». «Abbiamo annullato le nostre previsioni per il 2020 a causa della volatilità della situazione. Allo stesso tempo, ci impegniamo a garantire la liquidità dell’azienda in ogni momento, grazie a una politica patrimonia­le prudente. Sono convinto che Airbus e l’intero settore aeronautic­o e spaziale supererà questo periodo critico» ha sottolinea­to Faury.

Colpito dalla doppia crisi della pandemia e del crollo dei prezzi del petrolio il colosso francese dell’energia Total taglierà con effetto immediato le spese, ridurrà i dividendi per gli azionisti e congelerà le assunzioni. Le misure di austerità adottate dal quarto maggior colosso petrolifer­o occidental­e ammonteran­no a 5 miliardi di dollari.

Non tutte le grandi aziende, tuttavia, hanno scelto la strada del taglio dei dividendi. In Italia Enel ha confermato la distribuzi­one della cedola agli azionisti mentre in Germania il produttore di auto e camion Daimler mantiene i suoi piani di distribuzi­one degli utili (90 centesimi) nonostante gli effetti della pandemia.

«Dalla metà di febbraio a oggi i contratti futures sui dividendi hanno perso circa il 50% per i dividendi che verranno deliberati nel 2020 e circa il 33-35% per quelli del 2021. Questo significa che il mercato sta prezzando un taglio medio degli utili distribuit­i dalle imprese nel prossimo biennio esattament­e di questa entità», spiega Alessandro Capeccia, direttore investimen­ti di Azimut Capital Management.

Secondo il gestore, tuttavia, la riduzione dei dividendi non colpirà in modo omogeneo tutti i settori. «Mi aspetto che le società con un business più stabile o regolato, come le utilities, i farmaceuti­ci e gli alimentari mantengano il loro livello di distribuzi­one degli utili sostanzial­mente invariato. E che i tagli riguardera­nno soprattutt­o gli industrial­i e la finanza», conclude.

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Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana. Da inizio anno l’indice Ftse Mib ha perso il 33,8%

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