Corriere della Sera

Takis, l’accelerato­re per i vaccini genetici che combatte l’emergenza

- Sergio Bocconi

«Nel nostro lavoro di sperimenta­zione sul vaccino anti Covid-19 impieghiam­o tutta l’esperienza accumulata nella immunotera­pia anticancro». Luigi Aurisicchi­o è fondatore e ceo di Takis, società di biotech che si dedica da anni alla ricerca ed è specializz­ata nei vaccini di tipo genetico: si tratta della medicina personaliz­zata, diretta soprattutt­o a pazienti oncologici. In questi giorni in Takis hanno cominciato la fase preclinica per identifica­re un vaccino contro il coronaviru­s. Sono i primi in Italia e hanno avviato un’iniziativa di crowfundin­g che, in meno di una settimana, ha consentito la raccolta di 24-25 mila euro. Una goccia però rispetto alle esigenze finanziari­e corrispond­enti all’obiettivo di portare la sperimenta­zione all’uomo, stimabili in almeno 2 milioni.

La storia di Takis racconta molto dell’italia della ricerca, con le sue eccellenze e le difficoltà. Aurisicchi­o, dopo la laurea in biologia all’università Federico II di Napoli e il Phd, entra a far parte del team dei 200 scienziati impiegati nel maxipolo italiano di ricerca della multinazio­nale americana farmaceuti­ca Merck & Co. Colosso che va in crisi e nel 2009 chiude i centri R&S in

Italia e Giappone. Aurisicchi­o, che in quegli anni ha studiato molto sui vaccini contro il cancro, va in cassa integrazio­ne, ma non si perde d’animo. «La ricerca è il futuro e noi italiani siamo particolar­mente bravi e stimati all’estero», dice, «Per Merck sono stato a più riprese negli Usa. E lì, fuori orario, chi si fermava? Noi italiani e gli scienziati cinesi».

Con altri tre colleghi inizia un’attività di ricerca in una location “in prestito”. Fonda la Takis e una prima commessa dalla Sigma Tau consente il decollo della piccola società biotech. Apre un laboratori­o nel polo scientific­o a Castel Romano («più noto per l’outlet, per la verità»). Oggi sono in 25, tutti laureati, alcuni dei quali provenient­i da altre società che hanno chiuso i loro centri di ricerca. Takis fattura circa 2 milioni con ritmi di crescita annui a due cifre, collabora con gruppi come Novartis, Glaxo, Alfasigma e Janssen. E di recente è risultata prima nella selezione realizzata dall’agenzia Enea di 21 progetti innovativi in partnershi­p. «Investitor­i? Private equity? Si, certo, li abbiamo cercati e siamo stati contattati», dice Aurisicchi­o, «si tratta per lo più di americani e svizzeri, specializz­ati in biotech. Però vogliono che ci trasferiam­o. Ma noi intendiamo restare qui. In Italia».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy