Morti e ricoveri, primi spiragli
Nuove norme: droni e sequestro dell’auto a chi viola i divieti. Un’app per tracciare i contagiati
Emergenza coronavirus, altro giorno di dati in calo. Frenata sul numero di morti e dei ricoveri. «Primo giorno positivo di un mese durissimo» dice l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. Ma il governo annuncia nuove misure per contenere il contagio e consolidare il trend virtuoso. Prevista, oltre alla multa, anche il sequestro dell’auto per chi trasgredisce ai divieti. Verrà utilizzata anche un’app per riuscire a tracciare chi è stato contagiato. Allarme dell’organizzazione mondiale della sanità: l’epidemia sta accelerando in tutto il resto del mondo: sono 350 mila i casi di Covid-19.
ROMA Anche ieri la Protezione civile ha registrato due dati in calo. Quello dei nuovi contagi, con i malati attuali che aumentano di 3.780 (il giorno prima l’incremento era stato di 3.957), e quello dei deceduti (601 in più, ma il giorno precedente erano stati 651). È ancora troppo presto per dire che siamo davanti ad un’inversione di tendenza, ma in Lombardia per la prima volta «si vede la luce in fondo al tunnel», dice l’assessore regionale Giulio Gallera: 173 ricoverati in meno rispetto a ieri (oggi 9.266, ieri 9.439). Un dato accompagnato da un trend generale che cala: «Prima giornata positiva di questo duro mese — continua Gallera —, vediamo maturare i grandi sforzi che abbiamo fatto da lunedì 10», anche se non è ancora «il momento di cantare vittoria».
Lo stesso presidente dell’istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, in conferenza stampa alla Protezione civile ha detto: «Non mi sento di sbilanciarmi, il trend si conferma soltanto con i dati raccolti giorno dopo giorno. Mai come adesso è necessario essere rigorosi. La sfida è evitare che il Centrosud si trovi in una situazione analoga a quella delle regioni del Nord più colpite».
Questi i numeri nazionali: il totale dei malati sale a 50.418. Dall’inizio dell’emergenza sono state contagiate 63.927 persone, con un aumento percentuale che per la prima volta scende a una cifra: è l’8,1 per cento, domenica era il 10,4 per cento, sabato il 13,9.
Sono 601, come detto, le persone morte nelle ultime 24 ore con coronavirus. Il totale delle vittime dall’inizio dell’epidemia sale a 6.077. In terapia intensiva ci sono 3.204 malati (più 195, dato in discesa), 20.692 sono ricoverati con sintomi in ospedale. I guariti sono 7.432, 408 in più nelle 24 ore. I tamponi totali effettuati sono stati 275.468.
In un giorno 17.066: due giorni fa erano stati 26.336.
In isolamento domiciliare con sintomi lievi ci sono 26.522 malati. Questa parte di popolazione contagiata è adesso sotto osservazione da parte dei medici dell’iss. Ieri Brusaferro ha detto che le misure di contenimento e rallentamento del contagio, oltre al necessario distanziamento sociale, hanno due gambe: una è la capacità della terapia intensiva di rispondere alla malattia, l’altra è il trattamento dei contagiati che sono a casa. «È importante che anche all’interno della casa si osservino scrupolosamente le regole. Bisogna evitare che i familiari vengano contagiati facendo ripartire la catena dell’infezione».
Quanto le nuove misure faranno scendere ulteriormente la curva, ha aggiunto Brusaferro, lo sapremo soltanto tra due settimane. «I dati di oggi sono frutto delle prime misure restrittive, per quelle più recenti bisognerà attendere». Intanto, la Germania accoglie nei suoi ospedali otto pazienti italiani.
Nel resto del mondo lo scenario
Nel mondo
La pandemia avanza: 370 mila contagiati e oltre un miliardo di persone chiuse in casa
è simile al nostro di qualche settimana fa. L’oms ieri ha lanciato l’allarme: «L’epidemia sta accelerando», i contagiati sono ormai più di 370 mila: oltre un miliardo di persone sono chiuse in casa. «Sono serviti 67 giorni perché dal primo caso rilevato si arrivasse ai primi 100mila casi, 11 giorni per altri 100mila, solo quattro giorni per ulteriori 100mila», ha detto il direttore generale dell’oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, che adesso raccomanda di fare i tamponi su tutti i i sospetti. Molto seria la situazione negli Usa: sono almeno 40 mila i casi confermati e 472 i morti. Il sindaco di New York Bill De Blasio ha lanciato l’allarme: «Entro 10 giorni mancheranno le attrezzature sanitarie, e in particolare i ventilatori».