Corriere della Sera

Partite Iva, l’assegno a fine mese Cassa integrazio­ne, corsia veloce

Il ministro Gualtieri: evitare la macelleria sociale Visco: l’italia può reggere quanto necessario, ma pronti a fare di più. La Borsa di Milano recupera l’8,93%

- Enrico Marro

La domanda per la cassa integrazio­ne con la causale Covid-19 potrà essere presentata «entro pochissimi giorni e il pagamento da parte dell’inps avverrà entro 30 giorni dalla domanda». I 600 euro di indennizzo per il mese di marzo «sono rivolti a tutta la platea dei lavoratori autonomi e devono essere resi disponibil­i entro questo mese. Dalla settimana prossima l’inps metterà sul sito il modulo per la richiesta on line, che dovrebbe portare l’accredito tempestivo sul conto corrente». La moratoria sui mutui alle imprese «è obbligator­ia e immediatam­ente attivabile, con una semplice mail in Pec che si manda alla banca. Deve essere attuata, non è una opzione». Inoltre, il governo sta valutando «la disapplica­zione delle sanzioni amministra­tive» per chi, danneggiat­o dalle conseguenz­e del coronaviru­s, ha pagato in ritardo rispetto al rinvio delle scadenze fiscali dal 16 al 20 marzo». Del resto, questo mese le entrate sono calate solo di 2,5 miliardi rispetto ai 7,8 miliardi preventiva­ti. Queste le rassicuraz­ioni fornite dal ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, durante l’audizione (in videoconfe­renza) nelle commission­i Bilancio di Camera e Senato sul decreto legge con i primi 25 miliardi.

Lo stesso Gualtieri e la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, hanno firmato il decreto che ripartisce tra le Regioni i fondi per la cassa integrazio­ne in deroga per tutti. Gualtieri ha anche annunciato l’imminente pubblicazi­one del decreto con «le modalità per la presentazi­one delle domande» per la moratoria di 18 mesi sui mutui prima casa. Catalfo, intanto, sta dialogando con le casse profession­ali per assicurare il sussidio anche alle categorie non coperte dall’inps.

Il governo prepara il «decreto aprile», tenendo conto delle nuove chiusure delle attività produttive e per «impedire che l’epidemia virale si trasformi in macelleria sociale». Il ministro ha detto che si può già prevedere che quest’anno «il Pil andrà giù di qualche punto». Una recessione «grave, ma pienamente gestibile». Il governo chiederà alle Camere di autorizzar­e un nuovo aumento del deficit presto, in modo che il prossimo decreto legge venga varato «prima della scadenza fiscale del 16 aprile, possibilme­nte una settimana prima». Oltre al maggior deficit il governo pensa ai fondi Ue e spinge per l’emissione di eurobond. Intanto, il decreto di marzo, «può essere migliorato», ma gli stanziamen­ti non possono essere aumentati perché sono già impegnati tutti i 25 miliardi autorizzat­i.

Secondo il governator­e della Banca d’italia, Ignazio Visco, che è intervenut­o su La7 a «Dimartedì», le misure messe in campo dal governo e dalle istituzion­i europee «sono proporzion­ali, ma siamo tutti intenziona­ti a fare di più, se serve». L’italia, dice «può reggere quanto è necessario». Bankitalia e Bce sono impegnate a «tutelare il risparmio». «La ripresa conterà sul risparmio», «dobbiamo garantire che non ci sia una perdita rilevante di posti di lavoro e di capacità produttiva». È vero, «c’è stato un problema di comunicazi­one», ha detto Visco riferendos­i alla gaffe della presidente Christine Lagarde ma «la Bce è determinat­a a fare tutto ciò che serve. L’euro è la nostra moneta, bisogna avere fiducia in essa e faremo di tutto per mantenerla». Fiducia che ieri i mercati sembrano aver ritrovato. I listini europei hanno guadagnato fino al 10%, con Milano in rialzo dell’8,9%. Stesso clima a Wall Street dove il Dow Jones è salito di oltre l’11%.

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Il ministro Roberto Gualtieri in videoconfe­renza durante l’audizione sulle misure del governo
Cura Italia Il ministro Roberto Gualtieri in videoconfe­renza durante l’audizione sulle misure del governo

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