«Sono finito sulla tv cinese In città c’è chi si è offeso»
«Barbecue e falsi podisti, il mio video ha fatto boom»
«NMassimiliano Presciutti, 48 anni, sindaco dem di Gualdo Tadino (Pg), ha attaccato chi non resta a casa
on me lo ha ordinato il medico di candidarmi, il mio lavoro lo devo portare avanti cercando come posso di rendermi utile per la mia comunità»: Massimiliano Presciutti, sindaco dem al secondo mandato di Gualdo Tadino (Perugia) è finito anche sui media cinesi per un video-sfogo nei confronti di chi elude i divieti e non resta in casa. Un’attenzione che, ammette, lo ha sorpreso: «Quello sfogo —racconta — non era preparato, mi è venuto naturale». Durante questi giorni drammatici al municipio arrivano molte telefonate: «C’è chi mi dice di vedere al supermercato le stesse persone cinque volte al giorno». Il sindaco Presciutti vive in campagna e non si dà pace «quando vedo la via per tornare a casa affollata, come se fosse il centro di Riccione in piena estate». Da qui l’idea di quelle «strigliate» in video a qualche cittadino che non rispetta le raccomandazioni: «Bisogna far capire alle persone che più lo sforzo è collettivo e prima finiscono i sacrifici». Se dovesse quindi trovare qualcuno in giro senza validi motivi Presciutti si dice pronto a replicare la scena di quel video «ma spero che non ce ne sia bisogno. Qui in città qualcuno si è offeso, ma ripeto siamo in guerra. Io sono fatto così, questo è il mio carattere. Vivo questa emergenza in prima persona». Per i prossimi giorni il sindaco promette di non allentare la presa: «Non sono uno sceriffo, ho fatto pure servizio civile, ma in certi casi è necessario il rigore assoluto».
d Lo sfogo contro chi elude i divieti non era preparato Qualcuno in paese se l’è presa ma io sono fatto così
d Qui vivono mille rumeni A Bucarest mi hanno preso come una star, le loro televisioni mi chiamano
Non avrebbe mai immaginato di ricevere «centomila messaggi» di sostegno per avere tuonato via social contro i falsi podisti del suo paese. Ma il sindaco di Delia Gianfilippo Bancheri è stupito soprattutto da quelli che arrivano dalla Romania, dalla Turchia, da altri Paesi dove la sfuriata contro gli improvvisati ginnasti di questo paesino della provincia di Caltanissetta è diventata un modello internazionale. Racconta il sindaco che impone a tutti di starsene a casa «e senza organizzare barbecue collettivi»: «Mi ha chiamato perfino il sindaco di Ventimiglia, dalla Liguria, lì a due passi dalla Francia. E poi tanti altri da centri piccoli e grandi del Nord. Contenti perché col mio messaggio hanno bloccato i falsi corridori dei loro paesi. A Delia saranno stati una trentina i furbetti a fingere di fare la corsetta per uscire, ma fermando loro ho scoperto di averne rimandati a casa migliaia». No, Bancheri giura di non avercela con i salutisti: «Tutt’altro. Sono io un podista. I miei dieci chilometri al giorno non me li toglie nessuno. Ma adesso me li tolgo da solo e resto dentro. Appunto, offro il mio esempio per questo sacrificio che si impone ovunque. Anche a Bucarest e nelle altre città della Romania dove mi hanno preso per una star. Mi chiamano dalle loro tv, come mi confermano i mille rumeni che stanno a Delia. Grandi lavoratori impegnati nelle campagne. Adesso bloccati a casa da dove arrivano i messaggi di maggiore sostegno».