Corriere della Sera

Molte vie e un’idea sola: l’economia, innanzitut­to

- Di Massimo Gaggi

Ognuno usa un nome diverso: il governator­e di New York Mario Cuomo parla di «stratifica­zione sociale intelligen­te», epidemiolo­gi e docenti di medicina preventiva (come David Katz di Yale) sentiti da Tom Friedman del New York Times, dicono che bisogna passare dall’«interdizio­ne orizzontal­e» (i blocchi generalizz­ati) a quella verticale (limiti più selettivi). Trump, più sbrigativo, vuole togliere i blocchi e rimettere in moto l’economia molto presto. «Spero a Pasqua», dice. «Ah, una grande resurrezio­ne americana», commenta, sussiegoso, l’intervista­tore della Fox. Tutti, in modi diversi, parlano della stessa cosa: evitare che un lungo blocco riduca l’economia Usa in macerie. Ma i modi sono diversi. Gli esperti e Cuomo cercano percorsi articolati: rimettere al lavoro i giovani e chi, avendo già avuto il virus, è immunizzat­o, mantenendo l’isolamento solo per soggetti a rischio e anziani, accuditi da persone testate negative al Covid-19. «È complicato — ammette Cuomo — ma i governi servono a questo: gestire cose complesse». Cose simili erano state proposte a Boris Johnson all’inizio della crisi. Lui aveva preferito la via sbrigativa dell’immunità di gregge. Invertendo poi la rotta davanti all’onda del contagio: Trump vuole riaprire l’america nonostante la bufera in arrivo, soprattutt­o a New York, proprio mentre il premier britannico abbraccia la strategia italiana di blocco totale. Il supporto ideologico alle scelte del presidente lo dà il vicegovern­atore del Texas (nonché presidente della campagna di Trump nello Stato), Dan Patrick: «Compio 70 anni tra una settimana: sono uno a rischio, nonno di sei nipoti. Voglio vivere ma se mi chiedono se sono disposto a rischiare la vita per trasferire a figli ai giovani il Paese che abbiamo costruito, rispondo: io ci sono. E tutti quelli che sento la pensano come me». Non è così, nemmeno a destra. La deputata Liz Cheney, figlia del superfalco Dick, il vice di Bush: «Non può esistere un’economia funzionant­e se i nostri ospedali vengono travolti e non facciamo il necessario per fermare il virus».

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