Corriere della Sera

L’emilia fa rete per la sanità L’alleanza delle Pmi nella bassa Reggiana

- Dario Di Vico

Gli emiliani, anche se di lavoro fanno gli imprendito­ri, hanno la tendenza innata a mettere su quelle che chiamano «operazioni di sistema». E così nella nobile gara partita per produrre mascherine Reggio Emilia si è alleata a Mirandola e sono scese in pista assieme grazie al lavoro delle associazio­ni di rappresent­anza. Tutto parte dalla Nuova Sapi, un’azienda reggiana delle famiglie Bondi e Giacobazzi, che commercial­izzava prodotti per la sanità pubblica e che adesso diventa capo-commessa di una filiera produttiva dedicata alle mascherine. E che interesser­à le Pmi della bassa Reggiana, che a loro volta prima confeziona­vano maglioni e ora si sono riconverti­te a tambur battente. L’obiettivo produttivo è ambizioso: 3 milioni di esemplari in un solo mese che verranno distribuit­e ai presidi sanitari dell’emilia-romagna, ai lavoratori delle imprese locali che restano aperte e infine che saranno vendute nelle farmacie a prezzo calmierato. In questa maniera si darà lavoro anche a 150 operai.

Spiega Filippo Di Gregorio, direttore dell’unione Industrial­i di Reggio Emilia: «Non volevamo mettere in distribuzi­one un prodotto qualsiasi che non desse garanzie dal punto di vista sanitario. Così abbiamo disegnato una mascherina che ha tre strati di tessuto-non-tessuto e quindi è idrorepell­ente, anti-batterica e non crea abrasioni a chi la indossa a lungo». Non contenti gli imprendito­ri reggiani hanno voluto sottoporre il prodotto al giudizio dei colleghi del Tecnopolo biomedical­e di Mirandola, gloria e vanto della manifattur­a regionale. L’okay è arrivato, le autorizzaz­ioni delle autorità sanitarie richieste e l’operazione è partita. E già prima di sfornare la prima mascherina ha contribuit­o a generare una sorta di emulazione di territorio visto che ci sono in regione altre 10 aziende che stanno affrontand­o i test per prodotti analoghi.

Ma torniamo all’operazione di sistema: la Nuova Sapi da sola non avrebbe potuto mettere in piedi un progetto così impegnativ­o, reso possibile invece dalla mobilitazi­one della rappresent­anza confindust­riale degli imprendito­ri reggiani guidata da Fabio Storchi. In tempo di coronaviru­s l’associazio­nismo sperimenta nuovi percorsi ed è auspicabil­e che dopo il test delle mascherine possano arrivare all’onore delle cronache altre iniziative, non solo in Emilia-romagna.

 ??  ?? milioni il numero di mascherine al mese che saranno prodotte dalla nuova filiera emiliana
Al vertice Il presidente della Confindust­ria di Reggio Emilia, Fabio Storchi
milioni il numero di mascherine al mese che saranno prodotte dalla nuova filiera emiliana Al vertice Il presidente della Confindust­ria di Reggio Emilia, Fabio Storchi

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