Rinviati
Il Giappone e il Cio si sono arresi L’annuncio: i Giochi slittano al 2021 Decisiva l’oms: «L’epidemia crescerà»
È spuntato nella notte di lunedì l’uomo giusto per togliere le castagne dal fuoco del braciere incandescente dei Giochi Olimpici di Tokyo: Tedros Adhanom, 55 anni, biologo e politico somalo con fondamentali studi sulla malaria nel curriculum, dal 2017 direttore generale dell’organizzazione Mondiale della Sanità. Da una sua frase («La pandemia dovuta al Covid-19, che ha già provocato 385 mila contagi, ora sta accelerando e il numero crescerà di ora in ora») il supremo olimpico Thomas Bach e il premier giapponese Abe hanno tratto la forza per fare congiuntamente
Il sondaggio
Sollievo tra le federazioni, sondaggio ngli Usa: il 93% degli atleti a favore del rinvio
un passo indietro annunciando il posticipo di un anno dei Giochi di Tokyo — il primo nella storia: durante le guerre mondiali le Olimpiadi furono cancellate — fissandone la data a «dopo il 2020 ma non più tardi del 2021». Il fondamentale supporto di un parere terzo, e qualificatissimo, ha sollevato entrambi da una decisione autonoma sui cui termini si discuteva da settimane. Se i Giochi sono rimandati è perché lo impone chi gestisce la salute pubblica mondiale.
Una scelta inevitabile ma con effetti collaterali immensi sul piano economico e organizzativo che il Cio domenica scorsa aveva deciso di rimandare al 15 aprile ma che — per l’enorme pressione di atleti e federazioni sportive — ha dovuto prendere molto più rapidamente. La conferma — arrivata alle 14, due ore dopo l’inizio di una videoconferenza tra Abe, Bach e relativi consiglieri — era già nell’aria nella tarda mattinata, quando i social hanno intercettato le mail con cui il comitato giapponese comunicava lo «sciogliete le righe» ai responsabili della gestione delle migliaia di volontari al seguito della fiaccola olimpica.
Altra chiave della svolta all’alba (europea) di ieri, quando il Comitato olimpico Usa (tra le poche entità federali che alle proteste hanno affiancato un atto concreto) ha diffuso i risultati di un sondaggio effettuato a tempo di record su quasi 1.800 atleti probabili olimpici a stelle e strisce. Il 93% degli intervistati lamentava gravi problemi nell’allenarsi o l’impossibilità assoluta di farlo, tantissimi preoccupazione e disagio psicologico ammettendo di essere favorevole a un rinvio dei Giochi. Il 70% di loro, richiesto di dichiarare su cosa doveva basarsi la scelta di un momento «sicuro» in cui fissare la nuo