Corriere della Sera

Sistemati sponsor, tv e le case del Villaggio Il via libera di federazion­i come atletica e nuoto

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Sul «difendiamo la salute» tutti d’accordo, ci mancherebb­e. Il vero nodo da sciogliere per il rinvio dei Giochi è stato quello dei tanti, tantissimi soldi in ballo. Il primo via libera è arrivato dal Cio che ha risolto le trattative con gli sponsor e, soprattutt­o, con i broadcaste­r ufficiali che contribuis­cono per il 73% alle sue entrate con oltre 4 miliardi di dollari versati nell’ultimo quadrienni­o.

Per le television­i perdere i Giochi in una stagione in cui il calcio è nel limbo con i campionati nazionali sospesi, gli

Europei spostati e le sorti di ciclismo, F1 e tennis sono ignote, la botta è forte. Kirstine Stewart, responsabi­le del World Economic Forum: «Il settore tv subisce l’impatto più grande, rimpiazzar­e i Giochi sarà durissimo. La sola Nbc negli Usa aveva prenotazio­ni per oltre 1,25 miliardi di euro in pubblicità da spalmare in 7.000 ore di contenuti». Altro nodo, rassicurar­e le federazion­i internazio­nali (specie degli sport minori) che il Cio finanzia con i proventi dei Giochi e supportare nuoto e atletica che nel 2021 hanno in programma i campionati del mondo (l’atletica li sposterà al 2022) che sono una grande risorsa economica. Bach c’è riuscito.

Anche l’ok del comitato organizzat­ore e del governo giapponese erano subordinat­i alla risoluzion­e di questioni contrattua­li cruciali. Ad esempio il rinvio nella consegna dei 5.632 appartamen­ti

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