Conte: aiuti a chi è in difficoltà Subito 4,3 miliardi ai Comuni Arrivano i buoni per la spesa
Appello dei sindaci. Il premier: dalla prossima settimana prevista anche la distribuzione diretta dei beni di prima necessità. Estesa la platea dei 600 euro
Buoni spesa per chi ha più bisogno. Cibo e altri beni di prima necessità distribuiti direttamente alle famiglie in difficoltà. É la risposta immediata del governo al drammatico Sos arrivato dai territori: «C’è gente che non ce la fa più a sfamare i propri figli, abbiamo centinaia di richieste di aiuto ogni giorno», è il racconto del presidente dell’anci, l’associazione nazionale dei Comuni, Antonio Decaro, sindaco di Bari, collegato ieri sera via Skype con Palazzo Chigi. Anche questo è un effetto del Coronavirus: dopo più di un mese di emergenza e di misure sempre più stringenti per la vita dei cittadini, c’è chi è allo stremo e ha bisogno di aiuto.
«Ossigeno ai sindaci»
«C’è tanta gente che soffre», dice Giuseppe Conte nella conferenza stampa convocata per l’annuncio. Il premier è sempre più preoccupato per la tenuta sociale del Paese. «Sofferenze psicologiche», continua il presidente del Consiglio, dovute alla necessità di stare così a lungo chiusi in casa per abbattere i contagi. Ma soprattutto «sofferenze materiali». «Ma lo Stato c’è», scandisce Conte. Ed ecco allora un nuovo Dpcm, appena firmato da lui, che anticiperà 4,3 miliardi di euro al Fondo di solidarietà Comunale, soldi che erano previsti per maggio ma diventeranno da subito disponibili per dare «ossigeno» agli 8 mila sindaci d’italia sempre più in trincea contro il Coronavirus: «I sindaci sono le nostre sentinelle, le nostre prime antenne sul territorio, ci affidiamo a loro».
La “catena”
Eppoi ecco altri 400 milioni di che, stavolta con un’ordinanza della Protezione civile, permetteranno ai Comuni di erogare appunto a persone e famiglie in difficoltà (individuate secondo gli indici di povertà dei territori) i buoni spesa per acquistare generi alimentari e altri beni di prima necessità. Ma per accelerare i tempi ci sarà anche una distribuzione diretta di questi beni, a partire già da questa settimana, affidata alla rete della solidarietà nazionale. Conte la chiama la «catena» e vede in campo i servizi sociali comunali, il terzo settore, volontariato e associazionismo. «Siamo tutti sulla stessa barca, nessuno sarà lasciato solo, nessuno si senta abbandonato a se stesso», è la promessa che fa il premier ai cittadini.
Le donazioni
Con la stessa ordinanza, prosegue Conte, «favoriremo le donazioni, perché non si tassa la solidarietà». E così il leader del governo si rivolge pure al mondo della grande distribuzione, invitandola a praticare ulteriori sconti del 5-10 per cento a chi più ne ha bisogno. Ma non solo: con le misure della manovra “Cura Italia” ci saranno 10 miliardi di euro da impiegare in soccorso di una platea di 10 milioni di cittadini e l’impegno del governo è a fare presto. «Entro il 15 aprile ma spero anche prima chi ha diritto al bonus di 600 euro (professionisti, autonomi, agricoli, stagionali ecc ndr) dovrà poterne disporre, saremo intransigenti, cercheremo di azzerare la bueuro 4,3 miliardi la dotazione del Fondo di solidarietà Comunale, subito 25 disponibile con il nuovo Dpcm miliardi
Il valore degli interventi varati dal governo per affrontare 9 l’emergenza Settimane
La durata della Cassa integrazione prevista dal decreto Cura Italia centrano i lavori delle Camere su un unico provvedimento. Negli emendamenti ci sono però anche alcune novità. Tra queste, l’abolizione, per le aziende che hanno chiuso a causa del lockdown disposto dall’esecutivo, dell’obbligo di consultare i sindacati prima di chiedere la cig. Si propone inoltre che la cassa possa essere chiesta anche per i lavoratori assunti dal 24 febbraio al 17 marzo. Un altro emendamento proroga la scadenza delle cariche dell’agcom e del Garante della privacy viene prorogata fino a 60 giorni dopo la fine dello stato di emergenza. Il termine per presentare in commissione Bilancio del Senato i subemendamenti è fissato per martedì alle 19.
Novità sulla cassa
«Sono tre le rilevanti novità introdotte dall’uscita della circolare Inps numero 47»,
Sul canale Economia del sito corriere.it le notizie, le analisi e i commenti dei principali fatti economicofinanziari rocrazia», taglia corto il premier. Entro il 15 aprile soldi in tasca anche per chi è finito in cassa integrazione ordinaria o in deroga.
Congedi parentali
Accelerati pure i congedi parentali per il Covid. «Stiamo rivedendo le misure di protezione sociale - annuncia Conte -. Dovranno essere estese a fasce di popolazione molto più ampie», così risponde a chi gli chiede se il reddito di cittadinanza sarà allargato, trasformandosi così in un vero e proprio «reddito d’emergenza», come auspicato dal M5S. Il ministro Gualtieri, però, frena: «Il punto non è riformare strumenti ordinari ma far fronte a una situazione straordinaria». Anche Conte è cauto: «Non ci può essere una soluzione, ma un ventaglio di risposte vigorose». E prudente si mostra pure davanti alle domande su quando finirà l’emergenza e ci sarà la ripresa delle varie attività: «Sul ritorno a scuola lo ha già detto la ministra Azzolina e confermo che la sospensione proseguirà oltre il 3 aprile. Quanto alla sospensione delle attività produttive non essenziali è ancora troppo presto. Dall’inizio della settimana inizieremo a lavorarci». All’inizio della settimana il premier si confronterà «con il comitato tecnico scientifico. Oggi segnaliamo il numero più alto di guariti e confidiamo che gli esperti ci portino buone notizie», dice Conte. Insomma, l’italia riaprirà solo quando la scienza darà l’ok. L’ultimo pensiero, però, è per i morti: «Abbiamo superato le 10 mila vittime, si allarga la ferita nella nostra comunità, esprimo vicinanza alle famiglie». Enzo De Fusco, consulente del lavoro. Prima di tutto, sottolinea, «le aziende possono richiedere qualunque strumento di cassa integrazione anche senza aver prima smaltito le ferie». Inoltre, « per ottenere la cassa integrazione non è indispensabile un accordo ma basta un’informativa ai sindacati». La circolare, ovviamente, non tiene conto dell’emendamento del governo perché esso non è stato ancora approvato in Parlamento. Ma i chiarimenti forniti dalla circolare, rappresentano, dice De Fusco, «due fatti importanti capaci di accelerare il ricorso alla tutela dei lavoratori». Infine, conclude l’esperto, alla luce della circolare, saranno «tutelati dalla cassa integrazione anche i lavoratori assunti dopo il 23 febbraio scorso per il cambio appalto».