Garanzie alle imprese, la corsia veloce di Parigi Fino a 300 miliardi
In ordine sparso. Gli Stati dell’unione Europea in misura diversa stanno cercando di aiutare le imprese in difficoltà per la crisi scatenata dal diffondersi del coronavirus. E se la Germania promette alle aziende un ammontare «illimitato» di garanzie, la Francia mette in campo, attraverso la banca di investimento pubblica Bpifrance, 300 miliardi di euro di garanzie di Stato sui prestiti bancari alle imprese. La cifra corrisponde al 12,4% del Pil francese.
A differenza del Fondo di garanzia italiano che è pensato per le piccole e medie imprese, gli aiuti francesi sono a disposizione di tutte le aziende, indipendentemente dalla dimensione. Del resto la potenza di fuoco a disposizione è maggiore. Il Fondo italiano, gestito da Mediocredito centrale, movimenterà 25 miliardi freschi, cui si aggiungono i 30-33 già previsti per il 2020, per un totale di circa 50 miliardi. Diverso anche il tipo di copertura: in Francia arriva fino al 25% del fatturato del 2019 (di fatto equivale a uno stop di tre mesi dell’azienda). In Italia ogni impresa può ricevere fino a un massimo di 5 milioni (non in emergenza era 2,5 milioni) indipendentemente dal fatturato. Nel nostro Paese, però, le garanzie sono gratuite mentre in Francia il costo è dello 0,25% per il primo anno, che la banca non può maggiorare. Inoltre lo Stato francese garantisce il 90% del finanziamento, mentre la garanzia italiana arriva fino all’80-90%.
Venerdì sera il ministro dell’economia francese, Bruno Le Maire, ha spiegato che «tutte le grandi aziende che distribuiranno dei dividendi non potranno beneficiare della garanzia dello Stato». «Chiedo alle aziende di dare prova di responsabilità — ha detto — e di senso di giustizia». Quindi «le aziende che avranno beneficiato di un rinvio delle scadenze fiscali e contributive — ha precisato — e che nello stesso tempo verseranno dei dividendi dovranno rimborsare l’aiuto dello Stato con delle penalità». Ma soprattutto, se versano dividendi, lo Stato non fornirà loro garanzie per il credito e «senza la garanzia statale non sarà facile avere dei prestiti dalle banche». Per Le Maire «le imprese devono dare prova di senso civico e di responsabilità», ma anche gli istituti di credito: il ministro francese approva la decisione della Bce di chiedere alle banche di non pagare dividendi almeno fino ad ottobre «così nell’eurozona non si rendono fragili le banche di un Paese rispetto a un altro — ha sottolineato Le Maire —. In un momento di crisi come questa, i soldi vanno messi dove è necessario».