Da Milano a Bergamo, gli hotel per la quarantena «Ora strutture in rete»
I primi in Lombardia. Ordinanza di Sala: spazi capienti
MILANO Si aspetta solo l’ultimo via libera della Protezione civile per avviare la sanificazione degli ambienti. Dalla settimana prossima — lunedì o più probabilmente martedì — l’hotel Michelangelo, 17 piani di fianco alla Stazione Centrale, aprirà le porte alla prima tranche di ospiti: una trentina di pazienti costretti alla quarantena, perché appena dimessi dall’ospedale o perché privi di una residenza idonea all’autoisolamento sanitario. Infermieri e poliziotti, soprattutto.
Il Michelangelo è la prima grande struttura (306 camere) che il Comune metterà a disposizione di Prefettura e Ats per le persone in quarantena obbligatoria. La convenzione prevede la requisizione per due mesi (prorogabili) attraverso un indennizzo alla proprietà di poco più di centomila euro. «È una prima risposta, ma soprattutto un cambio di rotta», commenta la vicesindaco Anna Scavuzzo: «Non possiamo dimenticarci di chi torna dall’ospedale o di chi a casa rischia di contagiare i familiari».
Una prima risposta, appunto. Perché il tema degli «hub» per la quarantena è così incalzante da aver indotto ieri il sindaco Beppe Sala a firmare un’ordinanza «urgente» che dà mandato a tutti gli uffici del Comune di acquisire la disponibilità di immobili «da privati cittadini, società e associazioni, che hanno manifestato o manifesteranno l’interesse a metterli a disposizione dell’amministrazione, mediante la sottoscrizione di contratti che ne consentano l’uso per il tempo necessario dell’emergenza sanitaria e assumendo atti e provvedimenti necessari alla copertura delle spese». Il documento raccomanda poi di «privilegiare la scelta di poche strutture con elevata capienza, al fine di dispiegare il contingente minimo di personale». «L’obiettivo — dice l’assessore all’urbanistica Pierfrancesco Maran — è di predisporre una rete di luoghi, hotel, case e altri spazi da attivare per consentire al meglio la quarantena su indicazione delle autorità sanitarie e della Prefettura».
Il Michelangelo e non solo. Milano convertirà all’emergenza Covid anche il suo vecchio Ostello della Gioventù al Qt8 con più di 200 camere, un intero condominio in zona Quarto Oggiaro allestito in collaborazione con Emergency, e un altro piccolo spazio alla Barona destinato ai bambini con i genitori ricoverati. L’altro imperativo è alleggerire i dormitori comunali, luoghi ad altissimo rischio di contagio. Un centinaio di senzatetto è così ospite già da una settimana del Saini, uno dei centri sportivi più grandi della città. Altrettanti potrebbero trovare provvisoria dimora in una tensostruttura privata di 20mila metri quadrati allo Scalo Romana, location di eventi e concerti messa a disposizione dal proprietario per l’emergenza.
In tutta la Lombardia si fa ricorso agli hotel per le quarantene. A Bergamo, epicentro dell’emergenza, sono pronti 100 posti allo Starhotels Cristallo Palace. A Grassobbio, otto chilometri dal capoluogo, il Winter Garden Hotel ospita da due settimane pazienti Covid dimessi dagli ospedali.