Tommasi: «Ascoltare i medici»
Damiano Tommasi, presidente del sindacato calciatori, era stato tra i primi a chiedere che il calcio si fermasse e che l’europeo fosse rinviato. L’aic, in questo momento, recita un ruolo importante: in ballo ci sono la ripresa degli allenamenti in sicurezza e soprattutto il taglio degli emolumenti. La Juve, anticipando tutti, ha già trovato l’accordo con squadra e tecnico, forse aprendo una strada nuova, tanto che la Lega di serie A potrebbe non inviare più all’associazione la proposta di congelare tre mesi di stipendi, che potrebbero diventare quattro se non si riprenderà a giocare. Tommasi non è in una situazione facile anche se la sua posizione e quella dell’intero sindacato è chiara: «Siamo disponibili a fare la nostra parte. Ma prima bisogna capire se riprenderemo a giocare oppure no».
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Per l’aic, prima di sedersi intorno a un tavolo, bisogna quantificare il danno. Sono giorni cruciali. I giocatori sanno che la situazione è critica e che proprio loro sono sotto la lente di ingrandimento dell’opinione pubblica. Tommasi ha altre priorità, quelle che sbandiera dal primo giorno della crisi: «La salute di tutti, anche dei giocatori. Sento parlare di squadre che vogliono allenarsi, noi seguiamo il protocollo della federazione medici. Il momento è difficile e dobbiamo mettere delle priorità. Il calcio ora non lo è. Dobbiamo capire che è necessario cambiare abitudini. Il tema della sostenibilità del sistema interessa anche a noi e vogliamo che venga preservato l’equilibrio economico». Ma prima ci sarà da discutere.
Siamo disponibili a fare la nostra parte Ma prima bisogna capire se si riprenderà a giocare oppure no