Gilbert e Ewan (Lotto) si tagliano lo stipendio Astana riduce i salari del 30% per tre mesi
Ha concentrato il suo credo in un manuale universitario di 260 pagine (al prezzo di 120 dollari) pubblicato due anni fa negli Stati Uniti: «Il doping nel ciclismo. Prospettive interdisciplinari». «Questo volume — scrive della sua opera John Gleaves, professore associato alla California University di Fullerton — è risorsa vitale per ricercatori, studenti e federazioni sportive».
A soli 37 anni, Gleaves ha fatto dello studio del doping una filosofia di vita e una fonte di notorietà e guadagni. Nel 2015 venne ingaggiato da Lance Armstrong nello staff legale che difendeva l’ex ciclista contro il governo americano nel celebre procedimento «Us Postal». Lance uscì dal processo
Ammesso si possa fare una classifica, il ciclismo è tra gli sport professionistici più colpiti dal virus. Con tutte le grandi classiche primaverili già cancellate, il calendario internazionale bloccato almeno fino al 30 aprile (il Tour de France deciderà il suo destino entro il 15 maggio) e con le strade di mezzo mondo interdette a chi pedala, agli atleti non resta che allenarsi sui rulli, pallida consolazione per chi è abituato a divorare una media di 3 mila chilometri al mese. Senza corse in cui mostrare le loro maglie, le grandi squadre World Tour (budget annuali tra gli otto e i 40 milioni di euro) devono fronteggiare sponsor pronti a tagliare sensibilmente i loro budget nelle prossime settimane. E i primi sacrifici arrivano proprio dai corridori, che sono 27-30 in un organico che conta in media su una sessantina di persone. Ieri sono stati gli atleti della belga Lotto Soudal dell’ex iridato Philippe Gilbert e del top sprinter Caleb Ewan (foto) ad annunciare una