Zingaretti è guarito: «Giorni brutti» E ora pensa al dopo-emergenza
Il segretario del Pd: anche le cure sono durissime Le telefonate a Mattarella e al presidente del Consiglio Tra le priorità, la crisi sociale: «Bisogna essere pronti»
«Ciao, dovrete sopportarmi ancora! Un abbraccio a tutte e a tutti»: con questo messaggio Whatsapp, seguito da tre emoticon che simboleggiano appunto quel gesto affettuoso che per chissà quanto tempo dovrà restare solo virtuale, Nicola Zingaretti ha annunciato ai dirigenti del Pd, sulla chat del partito, di essere finalmente guarito.
Dopo 23 giorni, «duri» e «brutti», il segretario dem è uscito dal tunnel. Appena ha avuto il risultato del secondo test, negativo come il primo, Zingaretti ha chiamato subito Sergio Mattarella e Giuseppe Conte per dar loro direttamente la notizia prima di postare un video su Facebook. E il presidente della Regione Lazio ha voluto avvisare anche Matteo Renzi e i tre leader dell’opposizione. Il capo di Italia viva, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni hanno ricevuto su Whatsapp la notizia. Quelle «brutte giornate» Zingaretti non le ha dimenticate. Ma cominciavano sempre, di mattina, febbre o non febbre, con una telefonata per monitorare la situazione nel Lazio. Un’abitudine, ovviamente, che continuerà anche adesso che è guarito. «Stiamo tenendo, ci sono solo alcuni focolai, e questo è importante», ha detto ieri agli esponenti della giunta con cui ha parlato.
Ma adesso che si sente meglio, anche se resterà a casa un altro paio di giorni, il leader del Pd vuole occuparsi del dopo emergenza sanitaria. Non gli sfugge il fatto che il disagio sociale e la crisi economica saranno le nuove battaglie dell’immediato futuro. «Bisogna essere pronti», è stata la sua esortazione agli uomini dello staff prima di avvisarli che era guarito e aveva preparato un video per annunciarlo.
Su Facebook Zingaretti è apparso un po’ provato («Anche le cure sono durissime», ha confidato agli amici), ma col sorriso di chi ce l’ha fatta.
Quindi ha affidato il suo pensiero anche a Twitter. «Da subito — è stato il suo ammonimento sui social — dobbiamo cominciare a immaginare insieme l’italia che verrà perché anche questo aiuta a superare questa fase difficile. Ci vediamo presto per continuare la battaglia e riprendere a ricostruire questo bellissimo Paese». Quindi Zingaretti ha battuto sul tasto dell’unità. Unità in Italia, ma anche in questa Europa che ora appare divisa: «Quello che accade a Milano condiziona quello che succede a Palermo. Quello che accade in Francia condiziona quello che accade in Germania, in Italia e perfino in altri continenti. Ora restiamo uniti per sconfiggere questa bestia, aiutando le persone, sostenendo imprese e famiglie».
Poi a sera un post rivolto a Orbán, ma anche ai suoi «sostenitori» italiani, ossia Salvini e Meloni: «Bisogna combattere il coronavirus, non la democrazia».
La notizia
Il leader dem ha avvisato via Whatsapp Renzi, Berlusconi, Salvini e Meloni