Igualada, il paese con la mortalità più alta al mondo
La «Bergamo di Spagna» è una cittadina di 40 mila abitanti nel cuore della Catalogna, a meno di un’ora d’auto da Barcellona, sulla strada che porta al monastero di Santa Maria de Montserrat. Il tasso di mortalità da Covid-19 a Igualada, e in altri tre comuni più piccoli della Conca d‘òdena, è di 63 vittime ogni centomila abitanti, più alto di Madrid (attualmente a 23) e della Lombardia (a 41). Addirittura il più alto al mondo, secondo la Croce Rossa locale.
Il sindaco, Marc Castells, non ha capito perché il coronavirus si stia accanendo sulla sua comunità, ma ha avuto subito chiaro che «Bergamo è lo spoiler di ciò che sta accadendo qui; e Igualada lo è per il resto del Paese». Il capoluogo orobico insomma ha sperimentato con un paio di settimane d’anticipo la stessa sorte che attendeva Igualada e il suo circondario, e che adesso sta falcidiando quasi tutte le altre comunità autonome spagnole.
Sfruttando l’esile vantaggio, Castells ha chiamato il suo omologo bergamasco, Giorgio Gori, per farsi suggerire «quali errori evitare e per copiare ciò che è stato fatto bene». L’intesa, in video conferenza, è stata decisamente migliore di quella che corre (o non corre) tra la Generalitat de Catalunya e il governo centrale a Madrid.
Igualada è una industriosa cittadina che fonda buona parte del suo reddito sul lavoro di una trentina di concerie. E anche se è stata la prima zona della Catalogna a essere isolata, il 13 marzo, dopo il moltiplicarsi dei contagi, soltanto sabato il primo ministro Pedro Sánchez ha dato ordine di chiudere (a partire da domani) in tutto il paese le attività produttive non essenziali. Come, a dire il vero, il presidente catalano, Quim Torra, reclamava invano da parecchi giorni per la regione.
Con 560 infetti, 152 dei quali tra il personale sanitario, e 62 morti, sui 70 mila abitanti dei quattro comuni della Conca, Castells vede una sola soluzione: una mappa precisa del contagio. Ma 70 mila tamponi non ci sono. Ieri da Barcellona è arrivato uno stock di materiale sanitario, «ma pochissimi test, riservati al personale impegnato nelle emergenze». Così ha rivolto un appello alle autorità sanitarie: senza screening a tappeto, Igualada sa già come andrà a finire. Come gli ha raccontato Gori.