La ditta si inventa le mascherine lavabili
Si chiama ultramicrofibra e fino a oggi era impiegata per realizzare i mantici per le fisarmoniche che, da qui, vengono esportate in tutto il mondo. Questo speciale tessuto era prodotto dalla Galassi group, azienda di Osimo (Ancona), che davanti al dramma della pandemia e al decreto del governo avrebbe dovuto chiudere. Invece il proprietario, Renzo Galassi, di concerto con il sindaco Simone Pugnaloni, si è rimboccato le maniche e assieme ai 10 dipendenti ha riconvertito la produzione per dare man forte alla popolazione. Così, grazie a un ulteriore e minuzioso processo di lavorazione del tessuto, dal piccolo capannone sono iniziate a uscire mascherine anticontagio, che oltretutto possono essere lavate (e asciugate seguendo alcune rigorose indicazioni) e riutilizzate fino a 4-5 volte. Finora ne sono stati prodotti circa dodicimila pezzi: «Il livello di protezione è analogo a quello delle mascherine chirurgiche, non arriva chiaramente agli standard Fpp2 e Fpp 3 — spiega il sindaco Pugnaloni —, ma sono assai preziose, perché consentono a molte persone di andare, ad esempio, a fare la spesa o in farmacia con maggiore sicurezza». Così il Comune di Osimo, grazie al contributo di quaranta volontari, ha iniziato una distribuzione a tappeto nelle cassette della posta, in particolare quelle degli anziani. E adesso la produzione sarà potenziata per far fronte anche alle richieste dei Comuni vicini.