Lo stop provoca il crollo dei prezzi Le valutazioni dei campioni calano La rosa dell’inter, duro contraccolpo Giù Pogba, Gigio, Koulibaly e Tonali
l’area tecnica dell’udinese —. Le conseguenze saranno enormi e non brevi, a pagare saranno tutti. Il crollo delle valutazioni si ripercuoterà anche sugli ingaggi dei prossimi anni. I tifosi spenderanno meno, le aziende investiranno meno, i club incasseranno meno e i giocatori guadagneranno meno. Non c’è altra soluzione, ci siamo dentro tutti, nessuno escluso». Soluzioni non se ne vedono. La Fifa pensa a un maxi mercato aperto da giugno a dicembre, che possa aiutare i club a imbastire le trattative con più tempo e meno ansia. Avverte però l’avvocato Claudio Pasqualin, navigato procuratore: «Con lo scenario che si profila, di tutto avrà bisogno il calcio tranne che di bruciare ancora più milioni in mediazioni: quei soldi escono dal circuito e cio a cinque, professionisti ben pagati, hanno accettato il taglio. Resta da definire la situazione del basket, dove resistono ancora dei «ribelli».
Un risparmio non da poco per il Barcellona che tra ingaggi e ammortamenti aveva messo a bilancio per questa stagione ben 642 milioni, il 61 per cento degli introiti totali. Il taglio deciso dalla prima squadra consentirà di recuperare circa 22 milioni al mese da qui a giugno che diventano 31,6 milioni aggiungendo le altre squadre della polisportiva. Il Barcellona non naviga in una situazione economica florida e solo la chiusura del non rientrano più. Il sistema non poteva permetterselo già ora, in futuro ancor meno». Una cosa è certa: il crollo dei prezzi danneggia doppiamente chi, come la nostra serie A, si sostiene per gran parte sulle plusvalenze. Con molto meno denaro reale in circolo, rischiano di aumentare ulteriormente. museo peserà per circa 60 milioni, quella dei punti vendita ufficiali per altri 80 milioni. Senza introiti e con il tetto salariale più alto tra le squadre d’europa, non era pensabile andare avanti senza un sacrificio dei giocatori. Messi è il più pagato al mondo, con un ingaggio netto sui 35 milioni l’anno, bonus esclusi: rinuncerà a circa 6,2 milioni.
L’atletico Madrid ha già annunciato le stesse misure. Il Real Madrid finora ha tenuto duro attingendo alle riserve: negli ultimi 10 anni ha registrato utili per 324 milioni.
Deserto Tribune deserte per Milan-genoa dello scorso 8 marzo, l’ultima partita disputata a San Siro prima della sospensione del campionato (Getty Images) segnato perché il campionato non è finito e ci sono tre squadre in un fazzoletto. Non ho neppure mai sentito Andrea Agnelli sostenere che invece andrebbe assegnato».
La Uefa ha altre idee e non si arrende al virus. Nella riunione convocata per domani a mezzogiorno, in video conferenza con i segretari generali delle 55 federazioni europee, dovrebbe annunciare che la data ultima per chiudere i tornei domestici e le Coppe slitterà (almeno) al 31 luglio e presenterà tre piani per la ripartenza. Il primo, considerato ottimista, prevede la riaccensione dei motori per la metà di maggio (16-17); il secondo, definito di buon senso, a fine maggio o inizio giugno; il terzo, quello della dichiellini) allargata a parecchi giocatori. L’assocalciatori è disponibile a fare la propria parte. Cairo conferma: «Alcuni miei giocatori, molto responsabilmente, mi hanno chiamato per trovare un punto di incontro che tenga conto di tutto. Ognuno deve fare un po’ di sacrifici. Quanto ai tifosi credo che abbiano diritto a essere rimborsati». Il sindacato però chiederà il pagamento immediato degli stipendi arretrati (gennaio e febbraio) a quei club che non lo hanno fatto e che una parte dei tagli (il 20 per cento) finisca in un fondo di solidarietà per salvaguardare i colleghi della Lega Pro e dei Dilettanti.