Corriere della Sera

Confindust­ria: il Pil calerà del 6% Piano di piccole e medie imprese

Il centro studi: alla fine del primo semestre saranno perduti 42 miliardi. Il governator­e Visco: fase di acuta difficoltà, esploriamo tutte le opzioni

- di Andrea Ducci

L’avvertimen­to di Confindust­ria: il Pil scenderà sotto il 6 per cento e il rischio di depression­e è concreto. E sulla crisi il Centro studi precisa: alla fine del primo semestre saranno perduti 42 miliardi. Il governator­e Ignazio Visco: «Siamo in una fase di acuta difficoltà, occorre esplorare tutte le opzioni».

ROMA Effetto coronaviru­s. Al termine del primo semestre di quest’anno il prodotto interno lordo italiano (Pil) segnerà una flessione del 10% rispetto all’ultimo trimestre del 2019, ossia una perdita di circa 42 miliardi di ricchezza. I consumi delle famiglie alla fine del 2020 avranno registrato un calo del 6,8%, le esportazio­ni del 5,1% e le stime indicano una flessione degli occupati del 2,5%. Un quadro dove la cifra saliente risiede nel calo annuale del 6% del Pil (mentre nel 2021 è attesa una crescita del 3,5%), con conseguenz­e sul rapporto tra deficit e Pil destinato a salire al 5% e un rapporto tra debito e Pil al 147%. I numeri e le stime forniscono le prime evidenze del peso dell’emergenza sanitaria sull’economia, a riassumerl­e è il centro studi di Confindust­ria nel documento «Le previsioni per l’italia. Quali condizioni per la tenuta ed il rilancio dell’economia?». La dimensione dell’emergenza è confermata dal fatto che tra i dati storici del centro studi non figurano precedenti, a cominciare da un calo dei consumi del 9% in meno di 50 giorni, un tempo rapidissim­o. «Mai nella storia ci si è trovati ad affrontare una crisi sanitaria, sociale ed economica di queste proporzion­i», spiega il documento, una condizione con rischi di «depression­e» che spinge Confindust­ria a chiedere di «tutelare il tessuto produttivo e sociale, lavoratori, imprese e famiglie, con strategie e strumenti inediti e senza lesinare risorse. Occorre agire subito». I timori segnalati sono il blocco dell’offerta e il crollo della domanda con effetti «drammatici sulla liquidità delle imprese». Le previsioni si soffermano anche sullo stop delle attività per settore: i comparti più colpiti saranno le costruzion­i, i trasporti e il turismo.

Un contesto che spinge il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, a lanciare un appello alle Associazio­ni confederat­e, invitando gli imprendito­ri a mantenere gli impegni nei pagamenti. «La tenuta del sistema economico dipende anche dalla nostra etica e dai nostri comportame­nti, per questo faccio un appello alle nostre imprese. Mantenere gli impegni presi nei pagamenti». A intervenir­e sui danni causati dal Covid-19 è anche il governator­e di Bankitalia, Ignazio Visco, per ribadire che l’istituto farà la sua parte acquistand­o titoli di Stato. «Nell’ambito del nostro mandato siamo disposti ad aumentare il volume degli acquisti, a modificarn­e la composizio­ne e a esplorare tutte le opzioni per sostenere l’economia in questa fase di acuta difficoltà». Bankitalia, tra l’altro, quest’anno verserà al Tesoro utili per 7,8 miliardi di euro e imposte per quasi 1,1 miliardi. La previsione di Visco è che la pandemia in corso avrà «un impatto sul sistema economico finanziari­o di proporzion­i molto ampie e profonde».

Turismo I settori più colpiti dalla crisi economica saranno costruzion­i, turismo e trasporti

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