Confindustria: il Pil calerà del 6% Piano di piccole e medie imprese
Il centro studi: alla fine del primo semestre saranno perduti 42 miliardi. Il governatore Visco: fase di acuta difficoltà, esploriamo tutte le opzioni
L’avvertimento di Confindustria: il Pil scenderà sotto il 6 per cento e il rischio di depressione è concreto. E sulla crisi il Centro studi precisa: alla fine del primo semestre saranno perduti 42 miliardi. Il governatore Ignazio Visco: «Siamo in una fase di acuta difficoltà, occorre esplorare tutte le opzioni».
ROMA Effetto coronavirus. Al termine del primo semestre di quest’anno il prodotto interno lordo italiano (Pil) segnerà una flessione del 10% rispetto all’ultimo trimestre del 2019, ossia una perdita di circa 42 miliardi di ricchezza. I consumi delle famiglie alla fine del 2020 avranno registrato un calo del 6,8%, le esportazioni del 5,1% e le stime indicano una flessione degli occupati del 2,5%. Un quadro dove la cifra saliente risiede nel calo annuale del 6% del Pil (mentre nel 2021 è attesa una crescita del 3,5%), con conseguenze sul rapporto tra deficit e Pil destinato a salire al 5% e un rapporto tra debito e Pil al 147%. I numeri e le stime forniscono le prime evidenze del peso dell’emergenza sanitaria sull’economia, a riassumerle è il centro studi di Confindustria nel documento «Le previsioni per l’italia. Quali condizioni per la tenuta ed il rilancio dell’economia?». La dimensione dell’emergenza è confermata dal fatto che tra i dati storici del centro studi non figurano precedenti, a cominciare da un calo dei consumi del 9% in meno di 50 giorni, un tempo rapidissimo. «Mai nella storia ci si è trovati ad affrontare una crisi sanitaria, sociale ed economica di queste proporzioni», spiega il documento, una condizione con rischi di «depressione» che spinge Confindustria a chiedere di «tutelare il tessuto produttivo e sociale, lavoratori, imprese e famiglie, con strategie e strumenti inediti e senza lesinare risorse. Occorre agire subito». I timori segnalati sono il blocco dell’offerta e il crollo della domanda con effetti «drammatici sulla liquidità delle imprese». Le previsioni si soffermano anche sullo stop delle attività per settore: i comparti più colpiti saranno le costruzioni, i trasporti e il turismo.
Un contesto che spinge il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a lanciare un appello alle Associazioni confederate, invitando gli imprenditori a mantenere gli impegni nei pagamenti. «La tenuta del sistema economico dipende anche dalla nostra etica e dai nostri comportamenti, per questo faccio un appello alle nostre imprese. Mantenere gli impegni presi nei pagamenti». A intervenire sui danni causati dal Covid-19 è anche il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, per ribadire che l’istituto farà la sua parte acquistando titoli di Stato. «Nell’ambito del nostro mandato siamo disposti ad aumentare il volume degli acquisti, a modificarne la composizione e a esplorare tutte le opzioni per sostenere l’economia in questa fase di acuta difficoltà». Bankitalia, tra l’altro, quest’anno verserà al Tesoro utili per 7,8 miliardi di euro e imposte per quasi 1,1 miliardi. La previsione di Visco è che la pandemia in corso avrà «un impatto sul sistema economico finanziario di proporzioni molto ampie e profonde».
Turismo I settori più colpiti dalla crisi economica saranno costruzioni, turismo e trasporti