Corriere della Sera

Il valore del tempo

- di Daniele Manca

Produzione interrotta. Chiusura di fabbriche e uffici. Ordini cancellati. Consumi crollati. Creare prodotto interno lordo, la ricchezza di un Paese, è difficile in queste condizioni. La frenata si è fatta e si farà sentire in parecchi punti percentual­i come spiegato dal Centro studi di Confindust­ria.

Sebbene attesa, la china sulla quale siamo scesi non sarà facile da risalire. E’ per questo che meno errori si faranno e più rapida sarà la ripresa. Il problema principale è la liquidità: i soldi, il denaro. Sia dal lato dell’offerta, sia dal lato della domanda. Perché questa crisi non è come le altre. Ha un doppio volto. L’offerta è quella delle imprese, delle aziende. Venendo a mancare la produzione, in qualche caso le materie prime, chiudendo gli impianti, non ci sono prodotti e quindi non si fanno ricavi. Manca anche la domanda dei cittadini, dei consumator­i e delle stesse aziende sotto forma di investimen­ti.

Non è un caso che tutti i governi e le banche centrali si stiano muovendo in questa direzione, garantendo flussi di denaro sotto varie forme a tutti i segmenti della società. Si vedrà se in Italia saremo in grado di non fare l’errore del 2008 e del 2009, quando prevalsero inutili prudenze e

I due volti La crisi mostra due volti: sono crollati sia la produzione sia i consumi

altrettant­o inutili dibattiti ideologici su chi, quando e a che prezzo salvare.

Ma c’è un altro nemico, più insidioso, tutto interno al nostro modo di funzionare come Stato, come pubblica amministra­zione e persino come privati in qualche caso. Nemico a tutti noto e dietro il quale si nascondono in molti: la burocrazia. Quell’intreccio perverso di norme che troppo spesso nel nostro Paese vanifica le migliori intenzioni.

Quanto il problema sia enorme lo dimostra, in positivo, l’accordo raggiunto la scorsa notte tra Abi, sindacati e ministero del Lavoro. Con quell’intesa si permette ai lavoratori messi in cassa integrazio­ne di ricevere un anticipo direttamen­te dalle banche senza dover aspettare l’iter burocratic­o.

La strada più veloce in una recessione come quella che dovremo affrontare non sarà forse perfetta ma sarà la migliore. A cominciare da quelle garanzie dello Stato che dovranno attivare il credito alle aziende. Il tempo in economia è forse la variabile meno considerat­a ma la più decisiva.

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