Corriere della Sera

La app per mappare gli infetti debutta in Lombardia Il governo chiama 74 esperti

- di Martina Pennisi e Simona Ravizza

MILANO In Lombardia parte il cosiddetto «tampone virtuale». E a Roma, dopo giorni di attesa, arriva dal ministero dell’innovazion­e l’elenco dei 74 esperti che dovranno valutare come usare i dati per combattere l’epidemia Covid19. Qualcosa si muove, anche se l’uso della tecnologia nella lotta al coronaviru­s non vede ancora strategie comuni.

La Regione più flagellata dal virus aggiorna l’applicazio­ne allertalom, sviluppata dalla holding regionale Aria Spa, per raccoglier­e informazio­ni sul grado di contagio della popolazion­e. Una volta scaricata, l’app — realizzata in collaboraz­ione con l’infettivol­ogo Raffaele Bruno e il virologo Fausto Baldanti del Policlinic­o San Matteo e dell’università di Pavia — propone un questionar­io su caratteris­tiche (età, condizione medica, ecc.), abitudini durante il lockdown (tragitto per andare in ufficio o smart working?), eventuali sintomi (perdita di gusto e/o olfatto, ecc.). «È un triage a distanza che ha l’obiettivo di scovare il numero dei veri contagiati e di individuar­e i quartieri in cui si sta diffondend­o di più il virus», spiega Fabrizio Sala, assessore per l’innovazion­e della Lombardia. La decisione di usare una app già esistente? «È già stata scaricata e usata da 60mila utenti ed è in capo alla Protezione civile regionasio­ne

319 Le applicazio­ni che sono state presentate la scorsa settimana attraverso un bando. Saranno sottoposte al vaglio dei 74 esperti del governo

le». I dati vengono raccolti in forma anonima: la posizione dell’utente è dedotta dal codice di avviamento postale e in nessun modo le risposte vengono collegate ai dati personali o al numero di telefono. I cittadini non ricevono alcuna indicazion­e né risposta in base alle informazio­ni che hanno inserito, ma contribuis­cono a fare chiarezza sulla diffudel Covid-19.

Questa è la fase uno, durante la quale la Regione si augura di arrivare al milione di download (ieri sera in tre ore ne ha raccolti 10 mila). L’appello è al senso di responsabi­lità dei cittadini: iscriversi per dare informazio­ni importanti sull’evolversi dei contagi. In una seconda fase non è esclusa l’attivazion­e del tracciamen­to (seguo i movimenti di un positivo e avviso chi lo ha incrociato) che, secondo una ricerca dell’università di Oxford pubblicata ieri su Science, potrebbe essere determinan­te nella fase di allentamen­to del lockdown.

Qui entra in gioco l’asse con il governo. Il gruppo appena nominato di epidemiolo­gi, docenti universita­ri, avvocati, imprendito­ri ed esponenti dei ministeri di Innovazion­e, Salute ed Economia, ha anche il compito di scegliere una delle app fra le 319 che hanno risposto al bando della scorsa settimana. Resta da capire se e come l’app verrà adottata a livello nazionale, andandosi a sovrapporr­e all’iniziativa lombarda e a quella di altre Regioni come Lazio o Sicilia. Oppure uno dei progetti regionali sarà esteso al resto del Paese, come sta tentando di fare la spagnola Asistencia-covid19, supportata da Telefonica e Google?

Privacy

Dati raccolti in forma anonima, le risposte non sono collegate al numero di telefono

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