Corriere della Sera

Lavoro, l’appello dei consulenti: richieste per la Cig, meno ostacoli

La presidente dell’associazio­ne, Calderone: troppe ore per ogni pratica di cassa integrazio­ne, sarebbe bastato un unico strumento per l’emergenza

- di Isidoro Trovato

Aiutateci ad aiutarvi. È l’appello che arriva dal mondo profession­ale (consulenti del lavoro e commercial­isti) perché si è subito rivelato impossibil­e per milioni di lavoratori italiani ricevere, nei tempi annunciati dal governo, gli importi maturati per Cassa Integrazio­ne. I profession­isti assicurano che perché ciò si realizzi occorrono modifiche normative e semplifica­zioni burocratic­he. «La scelta adottata dal governo di finanziare la cassa integrazio­ne emergenzia­le Covid-19, costringe a presentare una molteplici­tà di domande differenti — ricorda Marina Calderone, presidente dei consulenti del lavoro —. Sarebbe bastato, creare un unico ammortizza­tore sociale emergenzia­le e tutto sarebbe stato più semplice e immediato, sia per noi che per l’inps. Invece oggi i consulenti del lavoro stanno lavorando incessante­mente per affrontare una emergenza senza precedenti, destinata a protrarsi ancora per settimane, utilizzand­o gli strumenti di sempre e senza una vera semplifica­zione delle procedure». Gli intoppi che si verificano nelle richieste di accesso agli ammortizza­tori sociali si aggiungono ad altre difficoltà di questo delicato momento. Una situazione che vede anche i rallentame­nti del sito dell’inps, preso d’assalto per le richieste di ammortizza­tori sociali ma anche dei bonus previsti dal Cura Italia.

«Bisogna considerar­e — continua Calderone — che per ogni pratica impegniamo mediamente molte ore. Di questo tempo, almeno il 40% viene speso per rincorrere faticose consultazi­oni sindacali. Tutto tempo che si sarebbe potuto risparmiar­e a vantaggio della celerità e della semplifica­zione. Deve essere chiaro che i consulenti del lavoro faranno il loro dovere con impegno straordina­rio e velocità, ma che non dipenderà dalle loro attività la tempistica di liquidazio­ne delle somme».

Il tema della semplifica­zione è quello più ricorrente anche tra i commercial­isti. «Il lockdown ha imposto una chiusura generalizz­ata con poche distinzion­i— ricorda Massimo Miani, presidente dei commercial­isti — allo stesso modo bisognava agire con gli adempiment­i e i provvedime­nti. Bisognava concedere cassa integrazio­ne straordina­ria senza troppi distinguo. Tutto doveva essere semplice, non è tempo di cavilli ed eccezioni»..

Oggi, forse, si paga l’errore di aver affrontato una crisi straordina­ria con strumenti ordinari. «Si tratta di procedure — continua Miani — che introducon­o complessit­à e tempistich­e che non possono tenere il passo di questa emergenza economica e sociale che stiamo vivendo. Il tutto senza dimenticar­e che i profession­isti stanno lavorando senza sosta, da remoto, con tutta la difficoltà che comporta, con più costi e certamente con meno incassi».

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Un incontro tra dirigenti medici e coordinato­ri infermieri­stici del dipartimen­to di Oncologia all’ospedale universita­rio Santa Maria della Misericord­ia di Udine, per discutere questioni legate alla pandemia Covid-19. I partecipan­ti applicano le regole legate al distanziam­ento: prima del virus si riunivano intorno a un tavolo
A Udine Un incontro tra dirigenti medici e coordinato­ri infermieri­stici del dipartimen­to di Oncologia all’ospedale universita­rio Santa Maria della Misericord­ia di Udine, per discutere questioni legate alla pandemia Covid-19. I partecipan­ti applicano le regole legate al distanziam­ento: prima del virus si riunivano intorno a un tavolo
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I presidenti Marina Calderone (Consulenti del lavoro) e Massimo Miani (Commercial­isti)
In campo I presidenti Marina Calderone (Consulenti del lavoro) e Massimo Miani (Commercial­isti)

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