L’accesso alle terapie per chi non ha il coronavirus
In piena tempesta coronavirus, e con le strutture sanitarie a regime ridotto, chi è affetto da una o più malattie croniche ha un ostacolo in più da superare. A questo tema è dedicato il dossier di apertura di Corriere Salute in edicola gratis domani con il Corriere. Cardiopatici, diabetici, persone che sono sottoposte a dialisi o che sono portatori di dispositivi come i pacemaker hanno esigenza di controlli regolari e, se è chiaro che riceveranno assistenza e che nessuno deve sospendere le terapie, è evidente che le procedure sono più complicate. Per ottenere i farmaci sono state previste agevolazioni, come le ricette «dematerializzate» o la proroga dei piani terapeutici, ma per i più vulnerabili? Per chi non può usare quella «finestra», che permette di andare in farmacia al resto della popolazione, sono stati attivati percorsi per ricevere a casa i medicinali (soprattutto se salvavita). Altra situazione delicata è quella delle donne in gravidanza o vicine al parto. Anche se le notizie sulle gestanti positive al Covid-19 sono incoraggianti, il pericolo di contagio rivoluziona i percorsi di preparazione al travaglio e dei controlli a cui sottoporre mamme e neonati. E ancora: le notizie di queste settimane hanno fatto entrare nelle conversazioni comuni un termine medico come «intubazione», un’infografica spiega in cosa consiste e come viene praticata. Un’altra parola che in questo periodo ricorre spesso è triage, che significa scelta, quella che viene fatta in tutti i Pronto soccorso per decidere in base al livello di gravità del paziente la priorità nell’accesso alle cure. Una forma di triage veniva fatta anche negli ospedali da campo in guerra, ma con criteri basati su logiche diverse, come si spiega in un articolo che ne ricostruisce il percorso storico. Dal passato al futuro: nello spazio dedicato alla salute digitale ci si chiede se l’intelligenza artificiale saprà anticipare le epidemie. Nelle pagine di psicologia si affronta l’impatto della quarantena su tutti noi, gli esperti si aspettano che aumenteranno ansia, disturbi dell’umore e difficoltà cognitive ma per mitigarne gli effetti qualcosa si può fare fin da ora. Come concedersi una piccola consolazione con le uova di Pasqua, ma senza eccessi come raccomandano i nutrizionisti che ne illustrano pro e contro.