«Isola della Maddalena, serve un punto nascite»
Ho letto (Corriere, 29 marzo) quanto è accaduto all’isola della Maddalena dove «non c’è più da tre anni il punto nascite, smantellato per i tagli alla sanità», tra le proteste delle mamme e con la promessa che in caso di bisogno «interverrà un elicottero». È avvenuto però che, per un’emergenza dovuta a «un parto difficile», il risultato del trasferimento all’ospedale di Olbia è stato la morte della bambina e la madre in rianimazione. In un’isola con 11.000 abitanti, che si moltiplica durante i mesi di vacanza, dotazioni sanitarie di immediato intervento vanno previste. Conosco la situazione dell’isola da quando, il 24 maggio del 1970, ho inaugurato l’ospedale da chirurgo e direttore e mi sento di appoggiare le richieste del sindaco. Di fronte a un’urgenza, specialmente in condizioni meteorologiche difficili, le comunicazioni con i grandi ospedali della Sardegna possono essere problematiche e un’emergenza può tramutarsi in dramma. All’epoca avevo la collaborazione di un’ostetrica e di un ostetrico-ginecologo e quando necessario affrontavamo questo tipo di emergenze in ospedale. Oggi è necessario per l’arcipelago avere un punto nascite. È vero che le disposizioni prevedono il limite di 500 parti l’anno, ma vi sono situazioni in cui bisognerebbe considerare sia le condizioni geografiche che la densità della popolazione, tali da motivare soluzioni in deroga. Pasquale Spinelli