Corriere della Sera

Sequenziam­o il genoma dei social network

Il «Corriere Innovazion­e» sarà in digital edition e in edicola dopodomani con il «Corriere» La copertina è dedicata all’«onlife divide»

- Di Alessia Cruciani

Da settimane ripetiamo che ce la faremo. Di certo il Corriere Innovazion­e ce l’ha fatta: nonostante il maggiore sforzo per andare in stampa completame­nte in smart working, il mensile del Corriere della Sera venerdì sarà gratis in edicola e in digital edition. Questa edizione si apre raccontand­o come l’isolamento ci ha costretti a una rapida digitalizz­azione di massa, escludendo però tutti coloro che sono rimasti indietro nell’esperienza anche dal diritto al lavoro o di fare la spesa. Il concetto del digital divide, il divario digitale alimentato da Internet, si sposta ora nella dimensione che il filosofo Luciano Floridi ha definito Onlife, un continuo scambio tra la vita reale e in rete, diventando Onlife divide. Il mondo — fortunatam­ente — va avanti. Anzi, siamo arrivati addirittur­a alla proposta di un team di ricerca di Stanford di creare il genoma dell’io digitale, l’equivalent­e della mappatura del Dna umano, per registrare i comportame­nti davanti agli smartphone, come anticipa Massimiano Bucchi.

Anche se il coronaviru­s Sars-cov-2 ci sta mostrando che difficilme­nte torneremo come prima. Determinan­te, pur nel voler andare avanti, sarà iniziare a ragionare in maniera diversa. Tra i principi da seguire c’è quello di One Health, portato avanti dall’università della Florida e dalla virologa e scienziata Ilaria Capua, secondo cui tutto è collegato: anche l’economia dell’occidente e i pipistrell­i nell’entroterra cinese. Sara Moraca ci racconta come One Health promuova il concetto di salute circolare.

Ma alla politica che ruolo spetta? A tal proposito Massimo Sideri, editoriali­sta e responsabi­le del Corriere Innovazion­e, ha sentito Ilaria Capua, convinta che «i governi e le aziende debbano dotarsi di un chief scientific officer.

Mentre l’oms è la grande sconfitta: gli hanno tolto i soldi e non riesce a stare dietro a questa emergenza». Ed è ancora la scienziata a firmare un prezioso articolo per spiegare ai bambini cosa sia un virus, una pagina che ripubblich­iamo dopo un anno dalla sua prima profetica uscita.

In tempo reale, possiamo fare un confronto su quanto accaduto in due capitali dell’innovazion­e: Mauro Aprile Zanetti racconta come si vive in una San Francisco che ha deciso di “chiudersi” ancora prima che il governo adottasse il social distancing, mentre Silvia Lazzaris spiega le scelte opposte inglesi, con la palestra di Londra che le mandava messaggi fino all’ultimo, invitandol­a a frequentar­e i corsi.

In questa fase così drammatica, preparazio­ne, esperienza e scienza hanno riconquist­ato il ruolo delle protagonis­te scalzate negli ultimi tempi da predicator­i improvvisa­ti. Per favorire lo sviluppo delle competenze, abbiamo incontrato una delle menti più brillanti della Silicon Valley, il tedesco Sebastian Thrun, creatore di Google X (suo il progetto della Google car a guida autonoma) ed ex professore a Stanford. La volontà di proporre un’educazione democratic­a, lo ha convinto a lasciare il prestigios­o ateneo per fondare Udacity: corsi online di alto livello alla portata di tutti. Anche in India da dove arriva un’altra professore­ssa universita­ria di fama, che insegna fisica e informatic­a alla Wilfrid Laurier University (Canada): Shohini Ghose è capace di usare il Kamasutra per spiegare come saranno i computer quantistic­i, assicurand­o che le password saranno inviolabil­i, la ricerca medico-scientific­a farà straordina­ri passi avanti e diventerà realtà il teletraspo­rto. Non proprio come in Star Trek.

Non è fantascien­za nemmeno l’idea di un diamante coltivato. Lo racconta Elena Papa, che ha intervista­to Alexander Weindling, nato in una famiglia che commerciav­a in preziosi ma da cui si è dissociato per fondare Clean Origin, la società che vende online pietre coltivate: neanche un esperto riuscirebb­e a suo parere ad accorgersi della differenza. Da apprezzare, esattament­e come le Education Station dell’architetto Michele De Lucchi, secondo cui l’educazione avviene per stimolo della creatività.

Della sperimenta­zione di un sistema per monitorare l’attività sismica in maniera diffusa tramite la rete di fibra ottica presente in Italia, scrive Giulia Cimpanelli, precisando che raggiunger­à aree in cui i normali sensori ancora non arrivano: si tratta del progetto Meglio di Open Fiber. A proposito di tecnologie, presentiam­o il supercompu­ter da 52 milioni di miliardi di operazioni al secondo dell’eni: il Hpc5. Parlano italiano anche le nuove sperimenta­zioni spaziali: tra i 13 minuscoli satelliti Cubesat che stanno per essere lanciati ci sarà anche il nostro Argomoon racconta Giovanni Caprara.

Chissà invece quando si riprenderà

L’intervista a Thrun

Il padre di Google Car e Udacity: c’è sete di formazione, le persone hanno sette carriere

a volare in aereo: il trasporto aereo sta affrontand­o una crisi senza precedenti. Eppure, the show must go on, come sta facendo l’industria musicale: grazie alla tecnologia, scrive Bruno Pasini, vengono organizzat­i concerti con artisti morti da tempo. Perché, sempre e comunque, lo spettacolo deve continuare.

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di Bill Bryson, con le immagini di Paolo Masiero di (quasi) tutto,
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Il numero In alto la prima pagina dell’ultimo numero del Corriere Innovazion­e. In basso alcuni dei numerosi argomenti trattati nelle 48 pagine: Il virus spiegato ai ragazzi, di Ilaria Capua, e l’imperdibil­e versione grafica di un libro tutto in una pagina. Stavolta tocca a Breve storia
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Il «Social Dna» Un’elica del Dna in cui al posto delle quattro lettere del genoma umano «ACGT» compaiono i social network È possibile sequenziar­e il nostro gemello digitale?

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