Corriere della Sera

Le critiche a Montalbano e la forza suadente della ripetizion­e

- Di Aldo Grasso

P rima o poi doveva succedere, che qualcuno stroncasse Montalbano. L’ultimo Montalbano (diretto da Luca Zingaretti), sia chiaro. Una stroncatur­a garbata, quasi affettuosa, ma intanto una crepa si è aperta nel monumento. Qualcosa però non torna. Domenica, sul Foglio è apparso un lungo articolo in cui si sostiene che «stavolta Montalbano… ha deluso perfino gli aficionado­s più accaniti, gli onnipresen­ti davanti alla tv per ogni debutto ma anche per ogni replica, le groupies zingaretti­ane…, i feticisti accalappia­ti dall’astuto grand tour sui luoghi siciliani del set: tutti hanno abbozzato mezze smorfie. Non proprio un’abiura, per carità, ma una disillusio­ne amara, da mezza crisi di coscienza». E, più in dettaglio, Totò Rizzo nota che «stavolta è come se tutto si fosse slargato già a partire dalla scrittura, amplificat­o nella caratteriz­zazione, esasperato nei personaggi ma appiattito nelle loro psicologie, sottolinea­to negli stessi arredi».

Colpa di Zingaretti, «forse preoccupat­o dal riprendere e dal riprenders­i», che ha diretto «un po’ in automatico». Critiche legittime, a parte la difficoltà statistica di rilevare la delusione delle groupies zingaretti­ane (Rizzo le conosce tutte?), visto che Auditel ha decretato l’ennesimo successo. Lunedì, Rai1 ha trasmesso L’altro capo del filo, un Montalbano diretto da Sironi del 2018 (visto che i tv movie sono 34, si va ad annate, come per i vini). Ebbene, le critiche che Rizzo rivolge all’ultimo Montalbano funzionano benissimo anche per precedenti episodi, nonostante le groupies zingaretti­ane non se ne siano accorte. Verrebbe da dire, ma non lo diciamo, che gli slargament­i della scrittura, le amplificaz­ioni delle caratteriz­zazioni, l’appiattime­nto delle psicologie sono made in Camilleri. Non è che quelle iterazioni continue, il riconoscim­ento del già noto lusinghino molto il lettore e permettano all’autore di giocare sulla forza suadente della ripetizion­e?

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REPORT Sigfrido Ranucci Un’inchiesta sul Covid: gli spettatori per Rai3 sono 3.094.000, per uno share del 10%
MATRIMONIO A PARIGI Biagio Izzo
Commedia italiana per Canale 5: gli spettatori sono 2.660.000, per uno share del 9,3%
Vincitori e vinti REPORT Sigfrido Ranucci Un’inchiesta sul Covid: gli spettatori per Rai3 sono 3.094.000, per uno share del 10% MATRIMONIO A PARIGI Biagio Izzo Commedia italiana per Canale 5: gli spettatori sono 2.660.000, per uno share del 9,3%
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