La babele delle ordinanze in anticipo Calabria, il governo diffida Santelli
lo fa slittare alla prossima settimana) in determinate fasce orarie e su prenotazione — come a Bolzano — nulla osta anche in Emilia-romagna, nel Veneto (prevista anche la formula in auto) e in Liguria (dove potrà entrare nei locali un cliente alla volta).
Se la Lombardia di Attilio Fontana si uniforma alle indicazioni del governo (ma mantiene l’obbligo delle mascherine all’aperto), il governatore veneto Luca Zaia, in prima linea per una accelerazione, ha dato il suo ok anche agli spostamenti — ma per manutenzione — verso le seconde case in Regione e le barche (la stessa regola vale anche in Liguria). E anche il governatore dell’abruzzo Marco Marsilio, ieri, si è mosso nella stessa direzione. Invece il presidente della Toscana Enrico Rossi ha scritto a Conte perché vieti il rientro nelle seconde case. Ma, intanto, altri divieti cadono. In Abruzzo sarà possibile fare jogging, andare a cavallo, occuparsi della toelettatura dei cani e fare pesca amatoriale. Ami e reti torneranno anche in Veneto e in Puglia, mentre da lunedì nelle Marche sarà possibile passeggiare da soli in spiaggia.
Sulle passeggiate spiragli un po’ ovunque. Anche in Campania — dove il governatore De Luca ha lanciato da lunedì gli ingressi scaglionati per il personale degli uffici i decreti del presidente del Consiglio che sono stati firmati a partire dal 23 febbraio per stabilire divieti e norme di comportamento pubblici —, ma con orari precisi e mascherina. Via libera in Trentino (che riapre anche le chiese per le preghiere individuali) e in Toscana. E proprio sulla mobilità insiste il toscano Rossi, promettendo fondi «per allestire piste ciclabili e chiudere strade e piazze alle auto».
C’è comunque timore per i nuovi contagi. Specie al Sud. Ecco allora la Basilicata imporre quarantena e tampone obbligatorio per chi entra in Regione. Una linea simile in Calabria, Puglia e Sicilia, mentre la Sardegna pensa a un «passaporto sanitario» per i turisti.