Corriere della Sera

Record dei guariti: 4.693 in un giorno In ospedale solo un positivo su cinque

I malati sono 3.106 in meno, il calo maggiore di sempre Altri 285 morti. La curva dei contagi cresce dello 0,9% Borrelli: fase nuova, basta con il bollettino delle 18

- Mariolina Iossa

Il giorno del più alto numero di guariti in 24 ore, 4.693, è anche il giorno nel quale il capo della Protezione civile Angelo Borrelli annuncia la «chiusura» dei suoi incontri con la stampa in diretta tv e in streaming dalla sede di via Vitorchian­o a Roma.

Era diventato un appuntamen­to fisso con gli italiani il «bollettino» con i dati dell’epidemia, dal 28 febbraio, quando tutto è cominciato. Lunedì inizia la fase 2, «continuere­mo il nostro lavoro sul campo e forniremo ogni giorno un bollettino con un comunicato e sul sito», dice Borrelli, e aggiunge: «In 18 anni di lavoro alla Protezione civile non mi era mai capitata la gestione di un’emergenza così intensa e crescente».

Ieri il record dei guariti in un giorno: in totale sono 75.945. I contagiati dall’inizio dell’epidemia sono 205.463, con un incremento di 1.872 persone. Si registrano purtroppo altri 285 deceduti ma i malati sono 101.551, con una differenza in negativo di 3.106 rispetto a mercoledì, calo maggiore di sempre. Scendono ancora i ricoveri, -1.061 e i pazienti in terapia intensiva, -101. L’80% degli attuali positivi è in isolamento domiciliar­e o in strutture alternativ­e.

Ora la battaglia al virus si dovrà ingaggiare sul territorio, per evitare di riempire gli ospedali e contenere i contagi. «L’emergenza non è finita, bisogna stare molto attenti — continua Borrelli —. Il rischio dovuto a eventuali spostament­i tra regioni dopo il 4 può essere ridotto moltissimo. Confido nel grande senso civico dei cittadini. Igiene e distanziam­ento, evitiamo assembrame­nti e riusciremo a governare questa nuova fase». La strada maestra però, oltre al distanziam­ento, è quella di rafforzare la medicina territoria­le. Il Paese non può sostenere un nuovo lockdown da risalita della curva.

Senza dimenticar­e, naturalmen­te, ha aggiunto Luca Richeldi, pneumologo del Gemelli e componente del comitato tecnico scientific­o, che «sono stati fatti importanti aumenti di organico. Abbiamo ospedali e reparti Covid che prima non avevamo e ci saranno strutture intermedie, dove poter fare la quarantena senza il rischio di contagiare i familiari. Una chiave importante per il controllo dell’infezione». E poi i tamponi. «Bisogna continuare a farli — prosegue Richeldi —. Siamo sotto la soglia del 3% di positivi ai tamponi effettuati».

Anche in Lombardia cala ancora il contagio: i positivi in più sono 598 (l’aumento sul giorno precedente era stato di 786) e i decessi 93 (104 mercoledì). Migliora Milano città.

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