Sileri: «Bisogna fidarsi degli italiani, l’autocertificazione deve essere abolita»
voglia fare il furbo e li voglia rubare? Io ho questo difetto, che mi fido degli italiani».
È stato un errore imporre l’autocertificazione?
«Non so se è stato un errore. Io forse non l’avrei messa, ma capisco la logica. C’è sempre qualche furbo. Ma se guardiamo questi due mesi, il 95% degli italiani ha rispettato le regole. Non serve mettere un cartello sui ponti del Tevere: non buttatevi di sotto altrimenti morite. Lo sappiamo. Almeno dal 18 maggio io abolirei l’autocertificazione».
Anche perché la confusione sui congiunti è massima. Lei ha esteso la categoria agli amici, ma solo agli «amici veri». Come si stabilisce se è «vero» un amico?
«C’è chi vuole giocare con le parole, ma io ho detto amico vero nel senso che non deve essere una scusa. C’è chi vive solo, è vedovo o magari ha bisogno di qualcuno che gli tenga il bambino. In mancanza dei nonni e babysitter, un amico è fondamentale».
Le conferenze stampa sono state abolite. Sono state un errore?
«All’inizio andavano bene, ma non ha senso dare i numeri senza spiegarli».
Conte ha comunicato male?
«No, Conte ha spiegato benissimo. Forse dagli scienziati è arrivata un po’ di confusione. Avrei fatto parlare solo l’istituto superiore di sanità».
Anche l’oms ha fatto confusione. E molti esperti si sono contraddetti spesso.
«L’oms ha dato linee guida sbagliate. Ma all’inizio si conosceva poco il virus».
Renzi accusa Conte di autoritarismo.
«È una posizione incomprensibile. Se non ci fossero stati i Dpcm, l’italia sarebbe una grande Lombardia. Berlusconi, all’opposizione, ha detto una cosa giusta: nell’emergenza ci si stringe attorno al premier. Non comprendo le occupazioni simboliche della Lega che non portano nulla. Nei momenti di emergenza così grave si deve essere uniti e seguire le indicazioni del primo ministro».
La sanità era impreparata. E ora? Non pare molto più avanti, terapie a parte.
«Avrei criticato la nostra organizzazione sanitaria anche prima del virus: troppo ospedale-centrica, servizio proattivo scarso e disomogeneo, li
Pierpaolo Sileri, 47 anni, senatore dei Cinque Stelle e viceministro della Salute. Medico, ricercatore e docente universitario, faceva parte della Commissione Sanità ste d’attesa, carenza di medici e infermieri. Ma per esempio abbiamo la cura dei tumori migliore d’europa. E in questi mesi siamo migliorati, non solo nei posti letto ma anche nei servizi territoriali. Certo, mancano ancora tamponi e reagenti in alcune zone».
Non un particolare.
«Sì, ma ci stiamo lavorando. All’estero hanno sbagliato come noi, ma siamo abituati ad autodenigrarci».
I calcoli del Comitato sono contestati.
«In alcuni casi, come per le mascherine, il rischio era sovrastimato. Non esistono modelli predittivi infallibili. Ma sulla scuola hanno ragione».
Lei è guarito. Si sente immune?
«No, ho gli anticorpi e sono abbastanza tranquillo, ma tra sei mesi non lo sappiamo».
Dove si immagina quest’estate?
C’è chi vive solo e magari ha bisogno di qualcuno che gli tenga il bambino: un amico è fondamentale
«Tra mare e campagna scelgo quest’ultima, per proteggere la famiglia. È sempre questione di buon senso».