Corriere della Sera

Cade il Pil, Italia meglio di Francia e Spagna

La presidente Bce: per l’area euro non tollererem­o rischi di frammentaz­ione e faremo «tutto ciò che sarà necessario». Bankitalia: le banche sono solide

- Di Francesca Basso

Si cominciano a fare i conti dell’impatto del confinamen­to dovuto al coronaviru­s sulle economie europee. L’italia, a sorpresa, ha fatto meglio di Francia e Spagna nonostante il nostro Paese sia stato travolto per primo dall’ondata dei contagi e abbia attivato il lockdown il 9 marzo scorso. L’istat ha stimato una contrazion­e del Pil nel primo trimestre di quest’anno pari al 4,7% rispetto ai tre mesi precedenti, comunque il peggior dato da inizio delle serie storiche nel 1995. L’istituto francese di statistica Insee ha calcolato invece una perdita congiuntur­ale del Pil pari al 5,8% mentre l’istituto spagnolo Ine del 5,2%. Quanto all’eurozona, la contrazion­e è del 3,8%.

La stima dell’istat è lievemente meno negativa della previsione del Def che illustra una contrazion­e del Pil nel primo trimestre del 5,5% sui tre mesi precedenti. Il Def prevede anche un calo del -10,5% nel secondo trimestre sul primo, cui però seguirebbe un rimbalzo del 9,6% nel terzo e del 3,8% nel quarto. Sono stime complicate, l’istat ha avvertito che fare le rilevazion­i non è stato semplice e che nella revisione di questo primo dato provvisori­o, il risultato potrebbe essere peggiore.

Ieri la presidente della Bce, Christine Lagarde, nella tradiziona­le conferenza stampa dopo la riunione del consiglio direttivo, ha spinto lo sguardo oltre: «Il secondo sarà molto peggio del primo e le nostre stime sono per un calo del 15%». Il conto per il 2020 del blocco delle attività economica sulla crescita dell’eurozona, stima la Bce, sarà compreso fra il 5% e il 12% a seconda di come andranno i prossimi mesi. Si inserisce in questo contesto drammatico con «una contrazion­e economica di dimensioni e velocità senza precedenti in tempi di pace», la decisione della Bce di lasciare invariati i principali tassi di interesse e di tagliare i tassi sulle aste di liquidità di lunga durata, e finalizzat­e ai prestiti alle imprese (Tltro) nel periodo da giugno 2020 a giugno 2021e. I mercati si aspettavan­o una nuova potenza di fuoco e invece Lagarde ha confermato che il «Pepp», il nuovo programma di acquisti pandemico, resta fissato a 750 miliardi di euro anche se è pronta ad aumentarne le dimensioni, e continuerà finché il board non riterrà superata la crisi ma «in ogni caso sino alla fine dell’anno» e «anche oltre il 2020» se necessario. Dopo la gaffe della riunione di marzo, che aveva fatto schizzare lo spread dell’italia, Lagarde questa volta ha difeso l’unità dell’eurozona: «Non tollererem­o alcun rischio di frammentaz­ione» dell’area dell’euro e ha ribadito che farà «tutto ciò che sarà necessario» per sostenere i cittadini europei.

La capacità di tenuta del Paese è stata evidenziat­a anche dalla Banca d’italia ieri nel rapporto sulla stabilità finanziari­a: le banche si trovano a fronteggia­re i nuovi rischi partendo da una posizione più solida rispetto all’avvio della passata crisi finanziari­a. Quanto al rating, declassato da Fitch, Bankitalia ha ricordato che per le principali agenzie internazio­nali il merito del nostro credito è nella categoria investment grade.

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